Una condivisione di Paesi e multiculturalismo. Una grande vetrina sul mondo dove convivono pacificamente Palestina e Israele, Kuwait e Stati Uniti. Così appare Expo Milano 2015 agli occhi di Livio Senigalliesi. Il celebre fotoreporter, che ha immortalato la storia di molte nazioni in guerra, ha svelato in occasione dell’incontro che si è tenuto oggi a Casa Corriere la sua visione dell’Esposizione Universale. “Il sito espositivo di Expo Milano 2015 è molto fotografico ha raccontato Livio Senigalliesi. Dal punto di vista estetico i padiglioni sono stupefacenti: lavorare qui è molto stimolante e si possono ottenere scatti bellissimi. Ogni dettaglio degli spazi rivela le caratteristiche di un popolo anche se non si riesce a stringere una mano”. Il fotografo ha spiegato come questa rappresenti poi una grande opportunità per conoscere paesi lontani, soprattutto per i più giovani: “E’ compito degli adulti saper trasmettere ai più piccoli la bellezza racchiusa in ogni cultura. A Expo basta osservare le luci serali, gli ambienti e le atmosfere diverse per conoscere culture anche molte diverse tra di loro”. “A Expo nel tempo di un click dalla propria macchina fotografica, ci si ritrova in Cina, in Austria, in America o in Corea” - ha aggiunto Francesco Cito, anche lui importante fotoreporter di guerra, che proprio all’interno del sito espositivo sta ultimando un progetto con Canon per raccontare ‘la gente dell’Expo’ - . Le persone qui si sentono protagoniste di un grande evento e sui loro visi si può cogliere la curiosità nel ritrovarsi di fronte alle imponenti architetture dei padiglioni. In questi giorni ho immortalato persone che mangiano di nascosto un panino, un bambino che mangia su una panchina una scodella di riso, o un grande gelato, le grandi file per visitare alcuni padiglioni. Qualche fotografia poi è anche dedicata anche a chi si fa i selfie”. Nel progetto fotografico raccontato da Cito, si aggiungeranno gli scatti di Paolo Castiglioni che immortalerà i piatti tipici di ciascun padiglione, e di Franco Fontana che si dedicherà invece alle architetture. Le fotografie saranno raccolte in tre libri.
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