Nel 2020 resiste solo la #produzione alimentare che fa segnare una flessione di appena il 2,5% rispetto al pesante crollo a doppia cifra registrato nel resto delle attività manifatturiere. E’ quanto emerge da una analisi della #coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’andamento della #produzione industriale che nel 2020 evidenzia un preoccupante calo del 11,4% rispetto all’anno precedente.
Al contrario degli altri settori simbolo del Made in Italy come il tessile (-28,5%) e automotive (-18,3%), che registrano taglia drammatici, tiene la #produzione delle imprese del comparto alimentare che – sottolinea la #coldiretti – diventa così la prima ricchezza del Paese con un valore di filiera, dai campi agli scaffali che supera i 538 miliardi.
Un risultato ottenuto grazie al record storico per il Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo dove nonostante la pandemia Covid si registra – precisa la #coldiretti – un andamento positivo con un aumento dell’1,4% nel 2020 rispetto all’anno precedente. All’estero con il lockdown i consumatori stranieri non hanno fatto mancare la presenza dei prodotti più tradizionali dell’alimentare Made in Italy che mostra una grande capacità di resilienza nonostante le difficoltà degli operatori e dell’economia. La crescita della domanda di cibi e bevande all’estero – continua la #coldiretti – è trainata dalla Germania (+5,5%) che è il primo partner dell’Italia seguita dagli Usa (+5,2%) nonostante i dazi che hanno colpito i prodotti più significativi, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi undici mesi del 2020.
Piu’ difficile la situazione sul mercato interno dove a pesare sono le chiusure di bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi che rappresentano circa 1/3 della spesa alimentare degli italiani. Complessivamente nel 2020 la ristorazione ha quasi dimezzato il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di circa 41 miliardi di euro, secondo le stime #coldiretti che sottolinea l’importanza ora di valutare la possibilità in zona gialla di apertura serale che rappresenta l’80% del fatturato dei ristoranti anche alla luce – conclude la #coldiretti – del progredire delle vaccinazioni e delle importanti misure di sicurezza adottata, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso.
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