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dicembre 03, 2020 - Grappa del Trentino

Grappa del Trentino: il 2020 sarà un’annata da ricordare

L’Istituto Tutela #grappadeltrentino fa il punto della situazione dell’annata in corso.

La produzione in calo rispetto alle annate precedenti rispecchia l’andamento della vendemmia e riserva una piacevole sorpresa: la buona qualità dell’uva ha dato un ottima buccia e i distillatori trentini hanno usato la poro competenza e i loro alambicchi per ottenere grappe molto fini e profumate

Il Covid-19 non ferma la #grappa. #brunopilzer (presidente Istituto): «Il coraggio non ha fermato le nostre distillerie in questa annata veramente da ricordare per tanti aspetti»

Una annata da ricordare quella del 2020 e per una volta non solo per i drammi della pandemia. Lo sarà di sicuro per la #grappadeltrentino, uno dei distillati italiani più famosi al mondo che grazie alla buona qualità dell’ultima vendemmia in Trentino è riuscita a determinare un prodotto di prestigio. «Dal punto di vista agronomico è stata un’annata eccellente, seppure in agosto ci sia stata preoccupazione per le piogge – spiega il presidente dell’Istituto di Tutela #grappadeltrentino, #brunopilzer – il grande lavoro di collaborazione tra viticoltori trentini e produttori di #grappa ha ancora una volta permesso di avere delle ottime vinacce da distillare in maniera rapida e sapiente come da tradizione dei distillatori Trentini e alla fine quella che sembrava essere un annata difficile è diventata una sorpresa positiva, ottimo per il morale dei distillatori e per le loro promettenti grappe 2020».

L’annata che verrà. Sarà leggermente in calo la produzione come detto, di circa il 15% rispetto al 2019. Avere meno quantità o decidere di distillare un poco meno permette di dedicare più tempo più attenzione e alla fine ottenere grappe ancora migliori. Anche la stessa gradazione alcolica delle bucce era più bassa di altre annate, ma la loro qualità e sanità era ottimale e quindi per paradosso dato che rendono meno per arrivare allo stesso litro di #grappa se ne usano di più, potendo quindi valorizzare ancora di più la grande parte della carica aromatica della materia prima: semplicemente più profumo più aroma più gusto. Il lavoro del distillatore diventa ancora più importante perché dovrà gestire potenza e finezza e trovare il punto di equilibrio. «Probabilmente il 2020 riserverà una piacevole sorpresa proprio in questa direzione», ancoira Pilzer. Insomma i presupposti per un’ottima annata ci sono in quanto la maggior parte delle uve presentavano una buona maturazione e una giusta acidità. Poi la tecnica di fermentazione e il giusto tempo di conservazione e ancora una volta poi la mano del distillatore ha saputo dare lo slancio finale al prodotto.

Il KM 0 è la grande peculiarità delle grappe trentine. Gli alambicchi trentini si sono accesi velocemente pochi giorni dopo l’inizio della vendemmia così già a inizio settembre la distillazione era ben avviata e questo ha consentito di finire la distillazione per la #grappa con il marchio del Tridente, quella “made in Trentino”, entro fine novembre, ovvero ben prima della scadenza prevista dal disciplinare. Il KM 0 previsto dall’Istituto infatti, insieme all’obbligo di utilizzare bucce d’uva trentine ed entro il 31 dicembre per le grappe a marchio #grappadeltrentino, resta un sinonimo di unicità e qualità assoluta della #grappa prodotta in questa provincia d’Italia, unico caso nel mondo.

Il Covid-19 non frena la produzione, né il mercato?  Dopo i primi due mesi invernali del 2020 e una ottima riuscita nelle #vendite, il blocco di marzo e aprile e maggio ha sicuramente fermato tutto ma non ha tolto la speranza nella ripresa. «Ai distillatori del Trentino il coraggio non manca, sono abituati a vivere “alambiccando” (termine che nel dialetto trentino significa sopravvivere arrangiandosi) e  hanno “scommesso” in questa annata - aggiunge #brunopilzer – del resto il Trentino è la regione ideale per la produzione della #grappa, avendo in sé tutte le caratteristiche per conservare e lavorare al meglio la materia prima». Coraggio che si è tradotto in una produzione che non ha visto cali condizionati dalle aspettative dei mercati futuri. «D’altro canto le preoccupazioni non possiamo nasconderle perché siamo una regione altamente turistica e gran parte della nostra produzione finisce in vendita diretta, ma proprio questa sarà la sfida che ci aspetta», conclude il presidente Pilzer.

L’Istituto di Tutela della #grappa del Trentino è stato fondato nel 1960 con l’obiettivo di tutelare e promuovere il prodotto. Oggi conta 25 soci dei quali 22 sono distillatori e rappresentano la quasi totalità della produzione trentina ed ha il compito di valorizzare la produzione tipica della #grappa ottenuta esclusivamente da vinacce prodotte in Trentino e di qualificarla con un apposito marchio d’origine: il tridente con la scritta “Trentino Grappa”. Quello della #grappa in Trentino è un settore di non piccolo conto, soprattutto se calato nell’economia locale. Ogni anno vengono prodotti in Trentino circa 7.500 ettanidri di #grappa (il 10% del totale nazionale in bottiglie da 70 cl) vale a dire circa 2,5 milioni di bottiglie equivalenti, distillando 13000 tonnellate di vinaccia. Tre le tipologie principali di #grappa prodotta: quella da uve bianche e aromatiche (60% del totale) e il restante 40% uve a bacca rossa.

Trento, 3 dicembre 2020

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