Cookie Consent by Free Privacy Policy website Expo 2015 - Turchia in mostra. Percorsi a cielo aperto al Padiglione Turco
giugno 09, 2015 - Expo 2015

Expo 2015 - Turchia in mostra. Percorsi a cielo aperto al Padiglione Turco

Con i suoi 4.170 metri quadri di struttura espositiva il padiglione della Turchia ha scelto di presentarsi al mondo attraverso la riproduzione di stili architettonici e materiali che ne esaltassero la somma e la perfetta fusione dei valori delle diverse civiltà che nei secoli hanno vissuto in Anatolia e in Mesopotamia e che hanno contribuito a definirne la cultura. Un percorso tra storia ed identità sintetizzato dal claim “Scavare nella storia per il futuro del cibo”. Frutto simbolo, il melograno, che meglio di tutti esprime le particolarità storiche del Paese. Il Nar, termine turco per melograno, è infatti sia singolare che plurale, simbolo di fertilità e abbondanza proprio come la Turchia che è stata la patria di decine di diverse civiltà per migliaia di anni. Ad ispirare la progettazione e la realizzazione del Padiglione la voglia di condividere con il mondo tutta la storia e le esperienze, le tradizioni, le credenze e le visioni per un futuro migliore. Il padiglione che si compone di tre parti principali, una aperta, una semiaperta e una chiusa, è stato progettato con il contributo artistico delle diverse civiltà vissute in Anatolia. Rappresentazioni moderne di utensili, come cesti e vasi di terra che erano comunemente utilizzati nel passato sono stati inclusi all'interno del Padiglione per meglio tradurre i concetti di "preservare, sostenere e riciclare". E poi un susseguirsi dei più famosi Caravanserragli, CESM-i Bülbül, Fontana ottomano, Göbeklitepe, Seljuki Stell, Palazzo Topkapi, Traditional Turkish House, Çınaraltı o Tea Gardens fanno del Padiglione una trasposizione culturale del Paese all’esposizione di Milano. Simbolo della cultura dell’ospitalità, il padiglione turco è la moderna rappresentazione di un caravanserraglio. Un edificio che racchiude un ampio cortile e un porticato usato storicamente per la sosta delle carovane che attraversavano il deserto, oggi luogo di accoglienza e relax. Il Padiglione si apre con una costruzione volta ad ospitare gli oggetti artistici frutto del CESM-i Bülbül, letteralmente occhio dell’usignolo, un’antica forma di soffiatura del vetro. Una tecnica reinterpretata per le moderne necessità di design e tradizionalmente utilizzata per realizzare piccoli otri per contenere profumi, su tutti l’essenza di acqua di rosa, tipica fragranza turca. E se è la storia a farla da padrona, non poteva mancare un angolo dedicato alle spezie. La via della seta ponte tra Asia, Europa e Nord Africa oltre a contribuire agli scambi commerciali divenne transito di culture alimentari. E la Turchia, crocevia di popoli già ricca di biodiversità locali ha incrementato la sua ricchezza, che oggi mette in mostra. Non solo spezie ma anche piante ornamentali e erbe terapeutiche. Sono poi due gli elementi architettonici che portano il visitatore ad immergersi nella cultura turca. La fontana ottomana, chiamata "Sadirvan", una sorta di fontana sovrastata da una cupola che di solito è costruito, nel bel mezzo della corte della moschea ed è utilizzata per le abluzioni rituali. Simbolo ricorrente la stella Seljuki, la stella ottagonale, una delle figure fondamentali della cultura e delle arti dell’Impero Seljuki, comunemente utilizzata ancora oggi come ornamento dalle civiltà del Medio Oriente e del mondo islamico. Un tour che sconfina nel patrimonio artistico turco attraverso la ricostruzione del tempio religioso di Göbeklitepe. Situato nella regione sud est della Turchia, a 15 chilometri da Sanliurfa, il sito appartenente alla “Mezzaluna Fertile” costituisce una rappresentazione di uno dei luoghi in cui oltre 12 mila anni fa le prime civiltà si stabilirono e praticarono l’agricoltura. Immancabile la riproduzione del Palazzo Topkapi, dal 1985 Patrimonio dell’Unesco, utilizzato sia come sede amministrativa che come dimora reale per oltre 400 anni nell'Impero Ottomano. Il culto della casa e dell’ospitalità sono ben riproposti nello spazio semiaperto, dove sotto i grandi platani è stato allestito un tea garden. Uno spazio in cui come vuole la tradizione si sorseggiano il thè e il caffè, fra chiacchiere amichevoli e perché no, conviviali. Sono poi le arti della tessitura, del ricamo, le lavorazioni del rame battuto, della pelletteria e della forgiatura ad introdurre il visitatore in quelle che sono gli attributi architettonici e i complementi di arredo tipici delle abitazioni locali. Le mostre del Padiglione Non solo architettura e cultura. Una serie di mostre ed esposizioni regala un viaggio unico in Anatolia. Un percorso ideale realizzato con la chiara idea di condividere, contenere, salvaguardare. • Göbeklitepe Attraverso la scoperta di Göbeklitepe, tempio religioso risalente al 10.000 aC la Turchia è diventata uno dei paesi che detengono i reperti delle più antiche civiltà del mondo. La mostra condivide la storia unica di Göbeklitepe con la sua replica. • La storia di grano e pane La scoperta di Göbeklitepe ha rivelato che la produzione di grano in Anatolia risale al Mesolitico, ovvero a circa al 10.000 a.C. Il grano e il pane sono l'alimento comune di tutti i segmenti della società. E proprio il pane percepito come santo in Mesopotamia, fra le più antiche regioni di produzione agricola, vanta oltre 120 tipi di panificazione. • La Turchia, il più grande museo all'aperto del mondo. Provengono da oltre 186 musei presenti in Turchia le fotografie, i documentari e i manufatti che, ereditati dalle civiltà che nel corso dei secoli hanno abitato l’Anatolia, raccontano la storia del Paese. • Tesori di Istanbul: Findings Marmaray Marmary è un corridoio sotterraneo transcontinentale costruito sotto il mare che collega le due sponde di Istanbul. Quello che viene presentato di Marmaray è quanto portato alla luce in una scoperta sorprendente durante la costruzione di un moderno progetto di trasporto. • I Misteri del Palace Cuisine Terra d’incontro di diverse tecniche per cucinare e servire cibi, di ricette e piatti nonché delle diverse abitudini di bere e mangiare, la Turchia attraverso una delel forme di arte più sviluppate, la miniatura, mostra “I misteri della Cucina di Palazzo”. Ricchezza ed elaboratezza della cucina ottomana. • Energizzare il corpo e nutrire l'anima: caffè turco Attingendo da una collezione privata, la mostra propone una selezioni di attrezzi medioevali e rinascimentali utilizzati per la tostatura, macinatura e preparazione delle bevanda turca più conosciuta al mondo, il caffè. La mostra, di cui 60 pezzi sono normalmente esposti all’interno del Museo Topkapi, è parte del Patrimonio culturale dell’Unesco. • Un Gioiello di gusto: Gaziantep Cuisine Grandi piatti di rame, brocche, boccali. È la ricca vetrina espositiva che narra non solo la cultura culinaria della città di Gaziantep, - già candidata a Città della Gastronomia dell’Unesco - ma riflette anche l'eleganza della lavorazione turca attraverso la progettazione e la decorazione ad intarsio di utensili da cucina. La regina dei dolci turchi, la "baklava", sfoglia ripiena di frutta secca, pistacchi in primis, è spesso associata alla cucina di Gaziantep. • Food & Art Il cibo è vita. L'arte è il complemento primario di una buona vita. Accanto al ristorante situato al cento del Padiglione si apre una mostra d’arte contemporanea dedicata alla tradizione culinaria. • L’Uomo e l’agricoltura. Scatti fotografici sono stati scelti per immortalare il legame tra l’uomo e l'agricoltura. La mostra presenta una selezione di immagini scelte a dimostrazione di come il sapere agricolo sia stato un punto di svolta nella storia dell’umanità a partire dalla lavorazione della terra fino ai suoi frutti, legame che però va oltre e si estende alla natura tutta.

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