Uno dei più noti e apprezzati fotografi del momento, l’americano Steve McCurry ha tenuto una lectio magistralis al Padiglione Italia, all’indomani dell’inaugurazione di una sua mostra fotografica a Milano intitolata: “From These Hands: A Journey Along the Coffee Trail”. McCurry ha raccontato le storie di alcune sue fotografie, accompagnando gli spettatori in un viaggio intorno al mondo. Nei suoi scatti McCurry si concentra sull'umanità, sulle persone, sulle loro facce e le loro storie: “Quello che mi interessa è come la gente vive. Il metodo, la tecnica è la stessa in ogni luogo, ma cambiano il panorama, la cultura e le persone”. I suoi ritratti, come quello del volto della ragazza afgana, immortalata sulla copertina del National Geographic o quelli delle persone che McCurry ha incontrato durante i suoi innumerevoli viaggi, sono stati pubblicati su riviste internazionali e presentati in mostre in tutto il mondo: “I volti migliori si trovano in Etiopia, Eritrea, Afghanistan e alcune zone dell'India – ha spiegato -. Questi sono i posti in cui ci sono persone straordinarie”. McCurry ha rivelato, poi, i segreti della sua fotografia: “Quando esci a fare foto vuoi essere libero, improvvisare e cambiare. Il cambiamento è positivo – ha detto -. Faccio questo lavoro da 40 anni. Ci vuole tempo, ma poi inizi a capire la psicologia delle persone, la luce, la composizione”. Fondamentale è il modo in cui ci si rivolge alle persone protagoniste degli scatti: “Puoi sorridere loro, puoi farli divertire - ha spiegato - Devi stabilire una relazione. Quello che conta non è il tempo che passi con loro, ma è fare in modo che loro si fidino di te, che siano nell'umore giusto. A volte è solo questione di secondi”. Così nasce la foto vera.
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