Non mancano gli spunti per visitare, anche più volte, l’isola di #Mauritius, scoprendone poco a poco le mille sfaccettature
A largo delle coste orientali africane, nel mezzo dell’Oceano Indiano sorge una magnifica isola ricca di #cultura e tradizione: Mauritius, un’oasi di pace in cui convivono in armonia diverse etnie e religioni. La perla dell’Oceano Indiano vanta infatti una straordinaria e originale società multiculturale, frutto di flussi migratori da Europa, Africa, India e Cina, che si sono alternati e stratificati nel corso dei secoli. Con il passare del tempo questa varietà ha dato vita a un melting pot culturale comune, da scoprire visitando l’isola attraverso un percorso in cui paesaggi, #cultura e patrimoni UNESCO si intersecano nel racconto.
La maestosa cima del Monte di Le Morne Brabant, situata sull’omonima penisola a sud-ovest, è uno dei punti più panoramici e fotografati di #Mauritius. È raggiungibile con un percorso di circa tre ore e offre un panorama mozzafiato, con vista sulla barriera corallina e sulle lagune. Dal 2008 questo sito è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità UNESCO ed è considerato un simbolo della liberazione dalla schiavitù: proprio nelle grotte che punteggiano le rocce basaltiche del monte, infatti, si rifugiavano infatti gli schiavi fuggitivi. I mauriziani e i turisti portano grande rispetto alla montagna, considerata simbolo di sofferenza, sacrificio e libertà.
Nella vivace e cosmopolita capitale, #portlouis, oltre a diversi musei e quartieri multietnici, a pochi passi dal mercato centrale, sorge Aapravasi Ghat (Magazzino dell'immigrazione, in hindi). Questo sito, classificato come Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO, era il punto in cui sbarcavano gli immigrati dall’India che venivano poi reclutati come “lavoratori a contratto” nelle piantagioni di canna da zucchero, dopo l’abolizione della schiavitù. Oggi rimangono soltanto alcuni resti del complesso originario, più precisamente quelli della banchina con i quattordici gradini che tutti i nuovi arrivati dovevano percorrere.
Il senso di accoglienza e armonia della vivace #cultura mauriziana trova espressione anche nella danza segà. Più di un semplice stile di ballo, è considerata infatti un’espressione artistica ed è entrata nella lista dei Patrimoni Immateriali dell’Unesco. Originariamente cantata e ballata dagli schiavi, ora fa parte della vita e del patrimonio mauriziano. Gli strumenti utilizzati, come ravanne, maravanne o triangolo e i testi delle canzoni, che raccontano in creolo lo stile di vita mauriziano, vi faranno sentire in modo coinvolgente lo spirito dell’Africa. Molti #hotel propongono spettacoli serali per scoprire questa vivace tradizione.
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