Cookie Consent by Free Privacy Policy website Gas: Coldiretti, crisi nel bicchiere, da +11% acqua a +10,5% succhi. E' allarme anche per vino e birra con balzo costi di produzione
agosto 30, 2022 - Coldiretti

Gas: Coldiretti, crisi nel bicchiere, da +11% acqua a +10,5% succhi. E' allarme anche per vino e birra con balzo costi di produzione

Il caro #energia si trasferisce valanga nel bicchiere con aumenti di prezzo che vanno dal +11% per l’acqua minerale al +10,5% per i succhi di frutta fino al +7% delle bibite gassate sotto pressione per gli elevati costi di estrazione dell’anidride carbonica ad uso alimentare. E’ quanto emerge dall’analisi della #coldiretti sugli ultimi #datiistat relativi all’inflazione nel sottolineare che forti aumenti dei costi di #produzione si registrano anche per le bevande alcoliche più diffuse dalla birra al vino.

A pesare sono i costi di #produzione in campi e vigneti che - sottolinea #coldiretti - vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigare i raccolti ma il caro #energia e la mancanza di materia prime si fanno sentire lungo tutta la filiera – spiega #coldiretti – insieme all’aumento di costi per imballaggi, bancali, contenitori di plastica, vetro, metallo, etichette e tappi. Costi indiretti che – evidenzia #coldiretti - vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +10% costi per le lattine, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi #coldiretti. Una situazione che è destinata ad esplodere in autunno con un prevedibile balzo dei listini di vendita che riguarda l’intera filiera #agroalimentare che dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio, secondo l’analisi della #coldiretti.

A far aumentare i prezzi alla #produzione è il caro #energia che si trasferisce a valanga sui costi di #produzione anche nell’agroalimentare che assorbe oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) all’anno. Il comparto alimentare richiede – continua la #coldiretti – ingenti quantità di #energia, soprattutto calore ed #energia elettrica, per i processi di #produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, il funzionamento delle macchine e la climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro (8,6 Mtep). Si tratta di una bolletta energetica pesante nonostante nel tempo si sia verificato un contenimento dei consumi energetici grazie alle nuove tecniche e all’impegno degli agricoltori per la maggiore sostenibilità delle produzioni anche con l’adozione di tecnologie 4.0 per ottimizzare l’impiego dei fattori della #produzione.

“Non c’è tempo da perdere e non possiamo aspettare le elezioni e il nuovo Governo ma bisogna intervenire subito sui #rincari dell’energia che mettono a rischio imprese e famiglie in settori vitali per il Paese” afferma il presidente della #coldiretti #ettoreprandini nel sottolineare che “con i #rincari d’autunno insieme al sistema produttivo sono a rischio alimentare oltre 2,6 milioni di persone che in Italia sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari”.

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