Sono 8,5 milioni gli italiani che nell'Estate 2022 hanno scelto di partire in vacanza in #Estate con il proprio animale da compagnia, grazie ad una accresciuta cultura dell'ospitalità "pet friendly" lungo tutta la Penisola. E' quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè divulgata in occasione della Giornata mondiale del #cane che si celebra il 26 agosto e che nel nostro Paese interessa 13,6 milioni di "quattro zampe" regolarmente registrati alla Banca dati dell'Anagrafe Animali d'Affezione, con una presenza e un ruolo sempre più stabili all'interno delle famiglie dello Stivale.
Il 31% degli italiani che possiede un animale domestico ha dunque scelto di non lasciarlo a casa, mentre il 60% lo ha affidato a parenti, amici o strutture di accoglienza. Solo una minoranza del 9% ha rinunciato a portarlo perché non è possibile accoglierlo nel luogo di villeggiatura, secondo Coldiretti/Ixe'.
Nell'Estate 2022 gli agriturismi si sono confermati le strutture ideali per garantire ai piccoli amici una meritata vacanza all'insegna della riconquista della libertà e della vicinanza ai loro padroni, grazie anche alla possibilità di verificare la disponibilità all'accoglienza su siti come www.campagnamica.it. Ma sono sempre più numerose – continua la #coldiretti – anche le spiagge che consentono di non separarsi dal proprio animale al quale in alcuni casi vengono addirittura offerti servizi di svago e di pulizia.
L'accresciuta disponibilità delle strutture purtroppo non ha ancora debellato completamente la piaga degli abbandoni che – denuncia la #coldiretti – registra il picco proprio nei mesi estivi in cui si calcola che vengano lasciati per strada ogni anno circa centotrentamila tra cani e gatti, secondo il Soarda, la Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno agli animali dei Carabinieri. Un malcostume che alimenta peraltro il fenomeno del randagismo.
Ma a minacciare il miglior amico dell'uomo è anche il business criminale legato al mercato nero che, fra allevamenti clandestini in Italia e traffici illegali dall'estero, coinvolge oltre 400mila cuccioli per un giro d'affari da 300 milioni di euro all'anno, secondo l'analisi della #coldiretti su dati Osservatorio Agromafie. Questi esemplari, assai spesso imbottiti di farmaci per farli apparire in buona salute, – continua #coldiretti – vengono introdotti nel territorio nazionale accompagnati da una documentazione contraffatta che ne attesta la falsa origine italiana e riporta trattamenti vaccinali e profilassi mai eseguiti.
Gli animali sono il più delle volte trasportati nascosti e pressati dentro contenitori, doppi fondi ed altri ambienti chiusi, stipati in furgoni e camion che percorrono lunghi tragitti. Ad esserne colpiti – conclude #coldiretti - sono, oltre che gli allevatori ed i rivenditori onesti, in primo luogo gli animali stessi, vittime quasi sempre di maltrattamenti ed abusi.
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