Cookie Consent by Free Privacy Policy website Ucraina: Coldiretti, bene arrivo soia, 3/4 dall'estero per garantire cibo ad allevamenti colpiti da siccità
agosto 08, 2022 - Coldiretti

Ucraina: Coldiretti, bene arrivo soia, 3/4 dall'estero per garantire cibo ad allevamenti colpiti da siccità

Lo sblocco delle navi di cereali e mangimi dal Mar Nero è importante per salvare le stalle italiane in una situazione in cui l'Italia importa dall'estero il 73% del suo fabbisogno di soia per l'alimentazione degli animali. E' quanto afferma la #coldiretti nel commentare positivamente la notizia che dal porto ucraino di Yuzhny sul Mar Nero è partita la nave Mv Sacura con un carico di 11 milioni di chili di soia diretto al porto di Ravenna.

La ripresa delle #esportazioni è particolarmente importante per l'Italia con i raccolti nazionali di foraggio e mais tagliati da #siccita e maltempo estremo che hanno colpito duramente la Pianura Padana – sottolinea la #coldiretti – dove si concentra 1/3 della #produzione agricola nazionale e circa la metà degli #allevamenti dai quali nascono formaggi e salumi di eccellenza Made in Italy.

Il blocco delle forniture dall'Ucraina ha determinato forti rincari in una situazione in cui – sottolinea #coldiretti - i costi di #produzione nelle stalle italiane sono cresciuti del 57% secondo il Crea mettendo in ginocchio gli allevatori nazionali. Nelle campagne– continua la #coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell'attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell'aumento dei costi di #produzione, secondo il Crea.

La crisi ucraina e i suoi contraccolpi globali hanno messo in evidenza quanto l'Italia sia deficitaria su molti fronti per quando riguarda il cibo ed è costretta ad importare i 3/4 (73%) della soia, il 64% della carne di pecora, il 62% del grano tenero, il 53% della carne bovina, il 46% del mais, il 38% della carne di maiale e i salumi, il 36% dell'orzo, il 35% del grano duro per la pasta e il 34% dei semi di girasole, mentre per latte e formaggi ci si ferma al 16%.

"L'Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori" afferma il presidente della #coldiretti #ettoreprandini nel sottolineare l'importanza di intervenire per contenere il caro energia ed i costi di #produzione. "Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di #produzione ma – continua Prandini – serve anche investire per aumentare #produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane, contrastare seriamente l'invasione della fauna selvatica e sostenere la ricerca pubblica con l'innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, per tutelare la biodiversità e affrontare i cambiamenti climatici e in tale ottica il Pnrr rappresenta un'opportunità importante per ridurre la dipendenza dall'estero".

La ripresa del passaggio delle navi cariche di cereali sul Mar Nero è importante anche per combattere la carestia in ben quei 53 Paesi dove. secondo l'Onu, la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l'alimentazione. Un importante contributo alla stabilità politica proprio mentre – conclude la #coldiretti – si moltiplicano le tensioni sociali ed i flussi migratori, anche verso l'Italia.