Cookie Consent by Free Privacy Policy website Caldo: Coldiretti, nuova ondata colpisce 332mila aziende agricole
agosto 03, 2022 - Coldiretti

Caldo: Coldiretti, nuova ondata colpisce 332mila aziende agricole

La nuova ondata di #caldo rovente interessa territori già duramente provati dalla #siccita compromettendo i raccolti di quasi la metà (46%) degli agricoltori italiani per un totale di 332mila imprese. E’ l’allarme lanciato dalla #coldiretti per l’arrivo della nuova ondata di calore con temperature fino a 40 gradi che interessa l’intera Penisola a partire dalla Pianura Padana dove per la mancanza di acqua è minacciato oltre il 30% della #produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla #food valley italiana. Il livello del fiume Po ai minimi da decenni è rappresentativo – sottolinea la #coldiretti - della situazione di carenza idrica che riguarda anche i grandi laghi del Nord con il Maggiore che ha appena il 10% di riempimento dell’invaso e quello di Garda è pieno poco meno di 1/3 (30%).

Le campagne italiane sono allo stremo con cali produttivi del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 30% per il frumento duro per la pasta di oltre 1/5 delle #produzione di frumento tenero, del 30% del riso, meno 15% frutta ustionata da temperature di 40 gradi, meno 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po, dove – evidenzia la #coldiretti – si allargano le zone di “acqua morta”, assalti di insetti e cavallette con decine di migliaia di ettari devastati.  Preoccupa anche la vendemmia appena iniziata in Italia con una prospettiva di un calo del 10% delle uve mentre – continua la #coldiretti - è allarme negli uliveti con il #caldo che rischia di far crollare le rese produttive.

Siamo di fronte – spiega la #coldiretti – a un impatto devastante sulle produzioni nazionali con danni che superano i 6 miliardi di euro, pari al 10% della #produzione nazionale. Con l’Italia che è dipendente dall’estero in molte materie prime – sottolinea la #coldiretti – e produce appena il 36% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci, il 53% del mais per l’alimentazione delle stalle, il 56% del grano duro per la pasta e il 73% dell’orzo, si sta verificando un aumento delle importazioni dall’estero con un ulteriore aggravio di costi soprattutto per gli allevamenti, che dipendono dai cerali e dai foraggi per l’alimentazione degli animali.

“Occorre intervenire nell’immediato con misure di emergenza per salvare i raccolti e il futuro di aziende e stalle in grave difficoltà” afferma il presidente della #coldiretti #ettoreprandini nel sottolineare che “la devastante #siccita che stiamo affrontando ha evidenziato ancora una volta che l’Italia ha bisogno di nuovi invasi per raccogliere l’acqua a servizio dei cittadini e delle attività economiche, come quella agricola che, in presenza di acqua, potrebbe moltiplicare la capacità produttiva in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina abbiamo bisogno di tutto il nostro potenziale per garantire cibo ai cittadini e ridurre la dipendenza dall’estero”.

“Con l’Anbi, l’Associazione nazionale delle bonifiche, abbiamo elaborato – conclude Prandini – un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia. I laghetti sarebbero realizzati senza cemento, con pietra locale e con le stesse terre di scavo con cui sono stati preparati, per raccogliere l’acqua piovana e utilizzarla in caso di necessità”.