Cookie Consent by Free Privacy Policy website Draghi: Coldiretti, via libera a stagionali per salvare raccolti. Prandini, subito piano nazionale invasi contro siccita’ e rincari
luglio 26, 2022 - Coldiretti

Draghi: Coldiretti, via libera a stagionali per salvare raccolti. Prandini, subito piano nazionale invasi contro siccita’ e rincari

Occorre superare al più presto i vincoli burocratici che rallentano l’assunzione dei lavoratori stagionali per salvare i #raccolti sopravvissuti alla #siccita con l’avvio delle principali campagne di raccolta dalla frutta alla verdura, dalle olive alla vendemmia. E’ quanto ha chiesto il presidente della #coldiretti #ettoreprandini in occasione dell’incontro a Palazzo Chigi del presidente #mariodraghi con le organizzazioni datoriali nel sottolineare che “il rischio è di far pagare alle famiglie un ulteriore #aumentodeiprezzi degli alimenti e di generare uno spreco di cibo intollerabile in questo momento”. Per aiutare le famiglie – afferma Prandini – è strategico il taglio del costo del #lavoro girando la cifra direttamente in busta paga ai dipendenti che avrebbero così maggiore capacità di spesa.

Ad oggi in #agricoltura secondo #coldiretti appena 10mila stagionali sui 42mila previsti dal decreto flussi 2021 hanno iniziato a lavorare nelle campagne dove i prodotti agricoli salvati dal caldo e dalla #siccita rischiano di rimanere in campo per la mancanza di lavoratori impegnati a raccoglierli. Dal Trentino al Veneto passando per l’Emilia fino ad arrivare in Basilicata la situazione – ha precisato Prandini – è divenuta drammatica con il rischio concreto di perdere i prodotti ormai maturi. Non è possibile che per colpa della burocrazia – ha precisato Prandini – le imprese perdano il #lavoro di una intera annata agraria dopo aver affrontato peraltro i danni della #siccita e un pesante aumento dei costi di #produzione determinato dalla guerra in Ucraina.

Si tratta di assicurare i nulla osta soprattutto – ha continuato Prandini – di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un #lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Occorre introdurre un contratto di #lavoro occasionale per  consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi” – ha affermato Prandini – che chiede “un piano per la formazione professionale, misure per ridurre la burocrazia e contenere il costo del #lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un #lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro.

Sul piano strutturale – ha sottolineato Prandini - è necessario l’avvio del grande piano nazionale per la realizzazione da nord a sud del Paese di invasi per accumulate riserve strategiche di acqua da usare nei momenti di maggior bisogno per difendere la sovranità alimentare dell’Italia e garantire l’acqua ad aziende agricole, famiglie e imprese.  La #siccita ha infatti un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno segnare cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso, del 30% per il frumento duro per la pasta nelle regioni del sud che – ha ricordato Prandini – sono il granaio d’Italia. In diminuzione di oltre 1/5 le produzioni di frumento tenero, ma crollano del 30% pure la #produzione di riso, del 15% quella della frutta ustionata da temperature di 40 gradi.

“Occorre intervenire nell’immediato con misure di emergenza per salvare i #raccolti e il futuro di aziende e stalle in grave difficoltà” ha affermato il presidente della #coldiretti nel sottolineare che “la devastante #siccita che stiamo affrontando ha evidenziato ancora una volta che l’Italia ha bisogno di nuovi invasi per raccogliere l’acqua a servizio dei cittadini e delle attività economiche, come quella agricola che, in presenza di acqua, potrebbe moltiplicare la capacità produttiva in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina abbiamo bisogno di tutto il nostro potenziale per garantire cibo ai cittadini e ridurre la dipendenza dall’estero”.

Anche perché l’Italia riesce a recuperare – evidenzia #coldiretti - solo l’11% dei 300 miliardi di litri di acqua che ogni anno cadono sul territorio nazionale. “Per questo con l’Anbi, l’Associazione nazionale delle bonifiche, abbiamo elaborato – conclude Prandini - un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia. I laghetti sarebbero realizzati senza cemento, con pietra locale e con le stesse terre di scavo con cui sono stati preparati, per raccogliere l’acqua piovana e utilizzarla in caso di necessità”.

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