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aprile 11, 2022 - Vinitaly

Il vino rimane una categoria strategica per la distribuzione moderna

Dialogo tra cantine e insegne distributive per affrontare l’attuale aumento dell’inflazione – Presentata oggi la ricerca completa IRI per #vinitaly sull’andamento del mercato nei primi mesi del 2022 – Gli interventi di cantine e distributori alla tavola rotonda

(Verona, 22 marzo 2022) – Il prezzo delle bottiglie di #vino nei supermercati aumenterà di certo a causa della tempesta inflattiva, ma bisognerà attendere le statistiche del dopo Pasqua per capire l’entità degli aumenti. La #distribuzionemoderna (DM) cercherà comunque di ridurre al minimo gli aumenti previsti perché considera strategica questa categoria. Già nei primi mesi dell’anno ha evitato di ritoccare i prezzi a scaffale riducendo lo sconto medio per i 
consumatori, recuperando in questo modo marginalità. Ma la flessione delle #vendite registrata nei primi mesi del 2022 non deve trarre in inganno: il 2021 era partito troppo bene per il canale della DM, favorita da un semi lockdown, e quindi il paragone con lo stesso periodo del 2022 è fuorviante. In ultima analisi, il canale della #distribuzionemoderna non solo si conferma primario nei volumi, ma prosegue in una costante qualificazione verso l’alto, vendendo sempre più bottiglie a denominazione d’origine, a un prezzo medio crescente. Per le strategie future, sia riguardo la composizione dello scaffale sia riguardo la definizione dei prezzi, questo canale avrà bisogno della massima collaborazione tra cantine e insegne distributive. E’ quanto è emerso dalla 18° #tavolarotonda su #vino e #distribuzionemoderna, organizzata da #veronafiere, tenutasi oggi a #vinitaly e moderata da #luigirubinelli, cui hanno partecipato rappresentanti di Federvini e 
Unione Italiana Vini e rappresentanti delle insegne distributive, che hanno valutato i dati della ricerca “IRI per Vinitaly” presentati da #virgilioromano, Business Insight Director di IRI.

I consumatori sembrano prediligere sullo scaffale sempre più le bottiglie da 0,75 a denominazione d’origine. Il loro prezzo medio continua a crescere: 5,55 euro per la bottiglia da 0,75 nel 2021 (con un aumento del 4,1% sul 2020), per un valore complessivo di quasi 1 miliardo e mezzo di euro. I prezzi medi delle bottiglie che compaiono nella speciale classifica IRI dei vini a maggior tasso di crescita sono indicativi delle tendenze: una bottiglia di Lugana costa 7,42 euro, l’Amarone 17,68 euro, il Valpolicella Ripasso 7,22 euro, il Nebbiolo 6,70 euro, il Sagrantino 9,35 euro; il Brunello di Montalcino 20,44 euro, il Lagrein 7,18 euro. É vero anche che un supermercato non è un’enoteca e quindi lavora sui grandi volumi, ma anche il #vino più venduto nella DM italiana, il Chianti spunta un prezzo medio di 4,09 euro a bottiglia, per un valore complessivo di circa 83 milioni di euro.

Un discorso a parte va fatto per le bollicine: nel 2021 sono cresciute a volume del 17,9% e a valore del 20,0%, un successo dovuto alla loro prepotente entrata nel rito degli aperitivi, dal sempre maggiore gradimento dei giovani, e dallo sdoganamento come #vino da pasto. Bisognerà, anche in questo caso, attendere i dati di Pasqua, una ricorrenza importante per le bollicine, per capire se performance così rilevanti potranno essere, almeno in parte, mantenute. La crescita delle bollicine è certamente trainata dall’exploit del Prosecco, ma vendono bene anche Moscato, Fragolino, Asti, Brachetto. Da sottolineare anche il fenomeno crescente della spumantizzazione dei vini tipici, molto gradita dai consumatori: Vermentino, Passerina, Negroamaro, Garda, Falanghina, Grillo, Ribolla,Pignoletto, Muller Thurgau, Novebolle (Romagna doc), Pecorino, Gewurztraminer, Fior d'Arancio (Colli Euganei doc) ed altri.

Nel corso della #tavolarotonda #benedettomarescotti, rappresentante di UIV Unione Italiana Vini (e Direttore Marketing di Caviro) è intervenuto sulla questione dei prezzi: “Serve condivisione e collaborazione tra Produttori e Trade, una filiera vera dalla vigna alla tavola. Possiamo affrontare l’attuale crisi inflattiva solo in trasparenza, a garanzia del settore produttivo, della distribuzione e certamente non ultimo, dei consumatori”.

Per Carrefour ogni decisione futura dovrà tener conto che la categoria dei vini è strategica, come ha sottolineato #gianmariapolti, Responsabile Beverage, Carrefour Italia: “Vogliamo continuare nel percorso di miglioramento dell'offerta per i nostri clienti sia per quanto riguarda la selezione che la promozione delle cantine e dei nostri prodotti a marchio, in una categoria che per Carrefour resta strategica”.

Preoccupazione, ma anche ottimismo,sono stati espressi da #mirkobaggio, rappresentante di Federvini (e Responsabile #vendite Gdo Italia di Villa Sandi SpA): “Dopo Pasqua l’inflazione si farà sentire nel comparto #vino e spumanti, ma la forte crescita che hanno avuto nel 2021 le tipologie nel segmento premium fa ben sperare e ci fa pensare che un riposizionamento di tutto il comparto sia necessario per compensare gli elevati aumenti che ci sono stati per la materia 
prima #vino e per i materiali secchi”.

Sugli aumenti dei nuovi listini è intervenuto #francescoscarcelli, Responsabile Beverage di Coop Italia: “La vera incognita sull’andamento del mercato riguarderà i prossimi mesi quando i nuovi listini andranno a scaffale, contestualmente al calo del potere di acquisto del consumatore finale, agli aumenti dei materiali di packaging e dei costi energetici e alle conseguenze sociali e economiche che il conflitto Russia/Ucraina sta generando: tutto questo porterà inevitabili effetti sulle #vendite con una contrazione dei volumi.”

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