Cookie Consent by Free Privacy Policy website Italia primo Paese in Europa per aziende agricole giovani. E l'agricoltura tradizionale evolve in digital farming
ottobre 31, 2021 - Stati generali Mondo del Lavoro Agrofood

Italia primo Paese in Europa per aziende agricole giovani. E l'agricoltura tradizionale evolve in digital farming

Due i trend principali individuati dagli Stati Generali Mondo Lavoro Agrifood, terminati venerdì 29 ottobre ad Alba: la rivincita dei giovani in un Paese che finalmente non è più solo per “vecchi” e l’evoluzione del digital farming, motore di una #agricoltura di precisione sempre votata alla sostenibilità.

Alba, 30 ottobre 2021_Dal 27 al 29 ottobre si sono tenuti ad Alba, capitale della cultura d’impresa 2021, gli Stati Generali del Mondo del Lavoro Agrifood. Un settore importante per il Paese che, stando all’ultimo rapporto del Centro Studi Divulga-Coldiretti, mostra uno straordinario incremento di aziende giovani, rette da imprenditori sotto i 35 anni: una media di 17 imprese agricole nate ogni giorno nell’anno della pandemia, il 30% delle nuove iscrizioni. Il tema, nell’ambito della manifestazione, viene lanciato da Fabiano Porcu, direttore Coldiretti Piemonte, facendo riferimento al report 2021 sulla svolta green delle nuove generazioni. Secondo il rapporto, l’Italia è il primo paese europeo per aziende agricole a conduzione under 35, con una resa per ettaro quasi doppia rispetto al resto di Europa. Queste nuove energie e questa capacità di innovazione portano a svecchiare il tradizionale concetto di imprenditore agricolo, anche grazie a una maggioranza di diplomati e laureati che scelgono di investire nella campagna.

Il settore dell’Agrifood mostra fondamentali molto robusti, secondo Lucio Fumagalli, Presidente INSOR -Istituto Nazionale di Sociologia Rurale e, qualità rara in Italia, un’ottima capacità di fare sistema. Uno dei settori più importanti per l’eccellenza made in Italy dimostra grande capacità di coniugare tradizione e innovazione, di fare ricchezza delle proprie diversità e tipicità contro la tendenza dilagante alla standardizzazione.

Gli Stati Generali Mondo Lavoro Agrifood hanno posto l’attenzione anche sugli enormi sviluppi dell’agricoltura di precisione e del digital farming, cioè dell’applicazione delle nuove tecnologie all’agricoltura: tecnologie digitali, IOT e intelligenza artificiale per la raccolta e gestione dei dati che consentono rapporti consuntivi e previsionali metro quadro per metro quadro, pianta per pianta, minuto per minuto, in tempo reale. Obiettivo: aumentare la produzione, migliorare la qualità del prodotto e diminuire l’impatto ambientale, rendendo quella che era l’arte più variabile del mondo, preda di eventi atmosferici e aggressioni fitopatogene, una produzione di precisione.

Il territorio trattato con tecniche di #agricoltura di precisione è ancora molto residuale in Italia (3-4%), ma la prevalenza di giovani imprenditori, più consapevoli delle potenzialità del digital farming, fa pensare che il settore abbia tutte le carte in regola per abbracciare l’evoluzione dell’agricoltura tout court in #agricoltura di precisione. Certo, con riferimento a tutto il comparto Agrifood, occorre segnalare lo stesso mismatch tra professionalità richieste dalle aziende e professionalità offerte dal mercato che contraddistingue tutte le industrie del Paese, specie nell’indirizzo di competenze tecnologiche ma non solo. Manca la manodopera stagionale. Mancano cuochi e camerieri. Mancano, secondo Vincenzo Gerbi, professore del settore Scienze e Tecnologie alimentari, Università di Torino, figure di ricercatori che fungano da ponte tra ricerca universitaria e imprese per portare le innovazioni in chiave di sostenibilità dove possano essere messe a frutto in tempi brevi e non restare parcheggiate nelle riviste scientifiche a uso della sola comunità accademica.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare