Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il futuro del vino è donna: marketing, comunicazione e turismo del vino sempre più femminili. Vigne e cantine rimangono roccaforti maschili. Il gender gap si restringe ma persiste così come gli abusi
ottobre 19, 2021 - LE donne del vino

Il futuro del vino è donna: marketing, comunicazione e turismo del vino sempre più femminili. Vigne e cantine rimangono roccaforti maschili. Il gender gap si restringe ma persiste così come gli abusi

PRESENTATI A #wine2wine I PRIMI RISULTATI DELL’INDAGINE SUL GENDER GAP NEL #vino IN ITALIA CONDOTTA DALL’UNIVERSITÀ DI SIENA, IN COLLABORAZIONE CON #ledonnedelvino E UNIONE ITALIANA VINI 

Donne sempre più ai vertici delle aziende vitivinicole nei ruoli della comunicazione, marketing e accoglienza, ma se nasce un figlio, sono costrette a chiedere il part time perché mancano gli asili nido che consentano di conciliare il lavoro con le esigenze della famiglia. Sono ancora numerosi gli episodi di intimidazioni e abusi sul luogo di lavoro: manca una politica che aiuti le donne a denunciare. È quanto emerge da un’indagine sul gender gap nel mondo del #vino, condotta dall’Università di Siena in collaborazione con Le Donne del Vino e Unione Italiana Vini, presentata a #wine2wine, il forum del wine business italiano di Verona ideato da Stevie Kim, durante la sessione «Il futuro del #vino è #donna. Primi risultati di un'indagine sul gender gap delle aziende del #vino in Italia»

«Negli ultimi anni, il settore del #vino italiano registra una progressiva “femminilizzazione” dei vertici aziendali, ma volendo rispondere alla domanda se persiste in Italia un problema di “gender gap” emerge che c’è ancora molta strada da fare» ha introdotto Elena Casprini, ricercatrice dell’Università di Siena che, insieme al professor Lorenzo Zanni, ha condotto l’indagine su un panel di imprese selezionate su base nazionale che, in sintesi, fa emergere almeno tre risultati principali.

«Il primo – evidenzia Casprini - riguarda le competenze e i ruoli svolti in azienda: mentre solo il 10% delle donne è occupata nella produzione e nei vigneti, quasi l’80% è coinvolta in funzioni commerciale-comunicazione-marketing e agriturismo-ristorazione. In altre parole, le donne sono protagoniste dell’attuale fase di “terziarizzazione” del mondo del #vino che oggi appare critica di fronte alle nuove sfide del mercato. Perché? Le donne sono più empatiche e collaborano di più rispetto agli uomini: sono creative e cercano di creare rapporti di fiducia, anche se non sempre è facile, specie nei confronti di dipendenti di generazioni diverse».

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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