Cookie Consent by Free Privacy Policy website 15 ottobre, Giornata internazionale delle donne rurali: responsabilità sociale e sostenibilità nelle agricoltrici di Coltivatori di Emozioni
ottobre 07, 2021 - Coltivatori di emozioni

15 ottobre, Giornata internazionale delle donne rurali: responsabilità sociale e sostenibilità nelle agricoltrici di Coltivatori di Emozioni

“Riconoscere il ruolo chiave delle donne rurali per promuovere lo sviluppo rurale e agricolo, contribuendo alla sicurezza alimentare e allo sradicamento della povertà rurale”. Questa è la motivazione con cui nel 2007 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deciso di istituire La Giornata internazionale delle donne rurali. Una ricorrenza, festeggiata ogni 15 ottobre, che la prima piattaforma italiana di social farming, Coltivatori di Emozioni, vuole celebrare attraverso l’esempio di alcune tra le agricoltrici che compongono la sua rete nazionale.

Sono più di 200.000 imprese agricole italiane gestite da donne (il 28,5% del totale delle imprese attive)[1]. Le imprenditrici dell’agricoltura si stanno facendo largo, puntando sulla valorizzazione dei propri territori e delle colture locali e sperimentando nuove forme di fare e raccontare l’agricoltura attraverso innovazione, responsabilità sociale e #sostenibilita. In questo scenario cresce #coltivatoridiemozioni, rete nazionale che, attraverso il sistema di adozione a distanza di agricoltori,  promuove “le artigiane e gli artigiani della terra”. 

Gabriella Piras aveva un sogno: “produrre vino, farlo bene, coltivando con passione la nostra terra”. Dal 2000, nel cuore delle colline del canavese a Mazzè, provincia di Torino, questo sogno ha preso forma: 12 ettari in purezza di Erbaluce, “vitigno leggendario”, per la luminosità e il colore dei suoi acini. L’Oro del Canavese, il prezioso Caluso Passito “DUS”, è il suo fiore all’occhiello. Una unione tra metodi biologici di coltivazione e sensibilità sociale che ha trasformato l’azienda in un punto di riferimento per l’intera comunità circostante. Oltre a essere una fattoria didattica e accogliere come scuola-lavoro i ragazzi extracomunitari del centro di smistamento di Settimo Torinese, da settembre Gabriella è entrata a far parte del circuito delle scuole Senza zaino, creando una scuola parentale all’interno dell’azienda: “è un approccio scolastico che mette al centro il bambino, in cui la crescita e l’imparare passano attraverso l’esperienza più che la narrazione”.

[1] Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Unioncamere

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare