Pandemia e distanziamento prima; grande entusiasmo, voglia di uscire e recuperare – anche al ristorante – il molto tempo, speso sempre a casa, negli ultimi mesi. In mezzo dubbi, incertezze da green pass, regole, varianti e vaccinazioni in corso. Forse l'insieme di questi elementi, forse la voglia di celebrare il nostro paese, sembrano far scoprire, in questo primo scorcio di vacanze, mete di prossimità e destinazioni "alternative".
Questo è quanto emerge dall'osservatorio della piattaforma delle Cesarine, la più grande e antica rete di cuoche casalinghe d'Italia, note – in Italia e oltreoceano - per il fatto di aprire le porte di casa loro a turisti e buongustai.
A partire da questo anno le prenotazioni per le tavole delle Cesarine viene soprattutto da Francia, Svizzera e Germania e le preferenze dei turisti provenienti da questi paesi sembrano distribuirsiverso destinazioni più particolari e nascoste rispetto località costiere o città d'arte principali dove finora si concentravano. Una scelta tra l'altro condivisa con i vacanzieri italiani che da questo anno hanno cominciato ad apprezzare, quanto i turisti stranieri, l'opportunità di sedersi alla tavola di queste 1.500 rappresentanti Slow #food (le Cesarine sono comunità diffusa Slow #food da luglio 2019) per gustare i sapori della tavola della zia e della nonna in piccole località, lontani da centri e ristoranti affollati.
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