Lo stop ai panini al prosciutto ai viaggiatori provenienti dalla #granbretagna rischia di scatenare una guerra commerciale che mette in pericolo 3,4 miliardi di esportazioni agroalimentari Made in Italy in #granbretagna che è l’unico settore cresciuto Oltremanica nel 2020 (+1%) nonostante la fase recessiva provocata dalla pandemia. E’ l’allarme lanciato dalla #coldiretti sui pericolosi effetti del “caso” della confisca da parte di funzionari doganali olandesi di panini al prosciutto e altro cibo a viaggiatori e camionisti provenienti dal Regno Unito sulla base delle norme post-Brexit le quali prevedono che dal 1° gennaio 2021 non sarà più possibile portare nell'UE i cosiddetti POAO (prodotti di origine animale) come quelli contenenti carne o latticini sulla base del rispetto delle elevate norme sanitarie e fitosanitarie (SPS) dell’UE.
La #granbretagna – sottolinea la #coldiretti – si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti. Dopo il vino, che complessivamente ha fatturato nel 2019 sul mercato inglese quasi 771 milioni di euro, spinto dal Prosecco Dop, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in #granbretagna ci sono – continua la #coldiretti – i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi, salumi e dell’olio d’oliva. Importante anche il flusso di Grana Padano e Parmigiano Reggiano per un valore attorno ai 85 milioni di euro.
Un flusso commerciale che – sostiene la #coldiretti - rischia di essere messo a rischio dalle tensioni alle frontiere che possono trasformarsi in ritardi, particolarmente dannosi soprattutto per i prodotti deperibili come gli alimentari. La mancanza nell’accordo sulla Brexit, come quello sull’equivalenza delle norme fitosanitarie per non parlare della tutela delle nuove produzioni a indicazioni geografiche dell’UE sono aspetti che potrebbero tradursi in pesanti penalizzazioni per l’agroalimentare italiano, che è leader in Europa nella qualità alimentare.
Bisogna fare in modo che i prodotti più esportati Oltremanica non vengano penalizzati da una possibile deterioramento dei rapporti tra le parti, con inutili accanimenti burocratici a danno dei prodotti di alta qualità, in particolare quelli facilmente deperibili come frutta e verdura.
Il rischio è peraltro che – conclude la #coldiretti – si affermi in #granbretagna una legislazione sfavorevole alle esportazioni agroalimentari italiane come ad esempio l’etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti che si sta diffondendo in gran parte dei supermercati inglesi e che boccia con bollino rosso ingiustamente quasi l’85% del Made in Italy a denominazione di origine (Dop), compresi prodotti simbolo del Made in Italy dall’extravergine di oliva al prosciutto di Parma, dal Grana Padano al Parmigiano Reggiano.
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