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dicembre 22, 2020 - LE donne del vino

Donne del Vino del mondo unite per rilanciare enoturismo e wine business post Covid

A un anno di distanza dalla Convention Mondiale di SIMEI 2019 a Milano, undici Associazioni al femminile si sono incontrate on line per fare il punto della situazione su pandemia e settore vitivinicolo. Cinelli Colombini: «Una rete internazionale capace di creare nuovi scenari per il 2021»

Le Donne del #vino del mondo si alleano per pensare a nuove strategie per il rilancio dell’enoturismo e del wine business nell’era post Covid. È quanto emerso dal meeting internazionale di Associazioni al femminile che si occupano di #vino: quest’anno, l’incontro si è svolto online a un anno esatto di distanza dalla convention in rosa promossa dalle Donne del #vino italiane a SIMEI Milano 2019. Un momento di riflessione e di confronto per capire come i vari Paesi e #ledonnedelvino stiano vivendo l’emergenza pandemica, che ha inflitto un duro colpo a tutto il settore #vino non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

«È tempo di rimboccarsi le maniche e pensare a come ripartire e con quali iniziative nel 2021 – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’Associazione Nazionale #ledonnedelvinoAver creato una rete di Donne del #vino ci dà una visione internazionale e ci aiuta a pensare nuovi scenari per l’anno che verrà. Stiamo già lavorando a un grande evento mondiale, a marzo, che unirà idealmente tutte le donne che producono e si occupano di vino».

Rappresentate undici Nazioni del mondo: ogni associazione ha raccontato, non solo la propria esperienza, ma ha fornito alcuni dati significativi sull’economia del mondo del #vino e del turismo enogastronomico. Vediamo nel dettaglio.

Australia - Le australiane di The Australian Women in Wine Awards – run by The Fabulous Ladies’ Wine Society che si sono dette «molto scoraggiate». Sono aumentate molto le vendite on line di #vino, ma l’epidemia di Covid rischia di creare grossi problemi in vendemmia e non sanno ancora se le autorità australiane consentiranno la raccolta manuale a gennaio. Hanno avuto un solo lockdown nazionale ma alcune regioni hanno dovuto chiudere una seconda volta. Le restrizioni sono ancora in vigore e i confini australiani sono chiusi a tutti i viaggiatori se non per comprovate necessità. Gli ordini diretti alle aziende vitivinicole sono crollate mentre le vendite dirette ai consumatori sono aumentate.

Georgia - DiffiCile il mercato anche per le produttrici georgiane. La Georgian Association of Women Winemakers racconta che hanno avuto un boom enoturistico nel 2019 che si è arrestato con l’arrivo del coronavirus. Il calo delle vendite di #vino è stato dal 30% al 50% mentre il turismo del #vino ha avuto una flessione di oltre il 50%

Argentina - Le argentine di A.MU.V.A. si sono presentate in gruppo in un’enorme arena tutta rosa: in estate, hanno portato avanti le loro attività con degustazioni e workshop on line; a luglio hanno fatto un brindisi virtuale per celebrare l’anniversario dell’Associazione. Il lockdown è stato molto diffiCile, ristoranti e bar sono stati chiusi per un periodo, le vendite in cantina sono diminuite del 30% mentre il turismo vitivinicolo ha subito un calo di più del 50%.

Francia - Le più scoraggiate le Femmes de Vin: il lookdown è stato terribile per il wine business e il #vino veniva venduto quasi solo al supermercato e consumato dai francesi. Un grande aiuto per le cantine è stata la distillazione e il declassamento dei vini in tipologie più semplici. La seconda ondata del Covid è stata la peggiore e i ristoranti rimarranno chiusi anche a Natale.

Germania - Organizzatissime le tedesche di Vinissima che hanno messo in campo come le italiane moltissimi progetti. Le cantine possono vendere ma non offrire degustazioni. I consumatori bevono #vino soprattutto a casa. Vinissima ha organizzato delle degustazioni on line aperte a tutti con Master of Wine e personaggi di rilievo del mondo del #vino che commentano le bottiglie delle donne del #vino. Hanno organizzato anche un forum on line sul wine business al femminile.

Nuova Zelanda - Le Women in Wine NZ hanno dovuto cancellare gli eventi ed è stato impossibile convertirli on line. Ma una notizia è positiva: per la prima volta, nel premio per i giovani enologi, ci sono molte donne. Inoltre, riferiscono del successo ottenuto dal turismo in campagna e a contatto con la natura, nelle terre del #vino, perché è considerato quasi una cura contro la depressione causata dal lookdown. Hanno avuto due blocchi il primo di circa 8 settimane e un secondo di 3 settimane ma circoscritto ad alcune zone. In #nuovazelanda sono state condotte molte campagne a sostegno dei prodotti nazionali, la perdita di vendite nell’esportazione è stata in parte recuperata dagli acquirenti locali. Anche per il turismo si è lavorato molto sul cercare di incrementare quello locale.

Austria - L’associazione 11 Frauen und Ihre Weine riferisce che hanno avuto grande successo le vendite dirette che in qualche caso sono avvenute mettendo le scatole di #vino all’esterno delle cantine per evitare i contagi. Lo shopping e gli eventi sono stati convertiti on line o in situazioni inedite come le librerie. Hanno avuto due lock down, il primo dal 13 marzo al 15 maggio e il secondo è iniziato il 4 novembre. Le vendite in cantina sono diminuite meno del 30% stesso risultato per il turismo vitivinicolo. Purtroppo il turismo nelle grandi città come Vienna e Salisburgo è diminuito dell’80%.

Croazia - Le WOW – Women on Wine sono riuscite a organizzare comunque gli eventi e in particolare quelli riguardanti i vitigni autoctoni, mettendo in atto precauzioni e controlli sanitari dei partecipanti, È stato possibile fare attività dal vivo solo in estate, il resto è stato spostato on line. I membri della loro associazione sono aumentati e ora sono circa 200. Per quanto riguarda il lock down nonostante ci sia stato un blocco di un paio di mesi il turismo del #vino è calato dal 30% al 50%.

Cile - Fortissimo impatto da Covid dove stanno cercando di sviluppare il turismo del #vino e l’e-commerce. L’Asociación Mujeres Del #vino Chile (MUV) spiega che ora il turismo verso il #Cile si è fermato del tutto. Il governo sta finanziato i protocolli sanitari e una nuova campagna intitolata “Se vai in una vigna” e gli eno-tickets. L’associazione ha aumentato i membri adesso riunisce 92 donne del #vino, il secondo anniversario dell’associazione viene celebrato on line con una piattaforma che serve per vendere #vino ma anche per dare opportunità di lavoro. Il piano di prevenzione attuato da parte del governo Cileno è stato chiamato “Step by step” e prevede 5 fasi in base alle problematiche regionali che vanno dalla quarantena all’apertura avanzata. I grandi focolai si sono sviluppate nelle grandi città. Le vendite sono diminuite del 30%, quelle direttamente nelle cantine anche del 60% mentre il turismo del #vino è drammaticamente calato ben oltre il 50%.

Perù - Nelle grandi città come Lima e Ica (grande polo vitivinicolo) non c’è stato un calo delle vendite anzi le produttrici che hanno le aziende vicino a queste città si sono organizzate molto bene con la vendita on line. Mentre nei piccoli comuni, nelle vallate lontane dai grandi centri la situazione è disastrosa anche perché in alcune zone non ci si riesce a collegare a internet e questo ha penalizzato sia le vendite on line che le degustazioni on line, anche se il covid a oggi non è arrivato. Ora in Perù è estate c’è un po’ di turismo locale ma la situazione della pandemia è disastrosa e a breve chiuderanno tutto.

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