Cookie Consent by Free Privacy Policy website Covid: Coldiretti, Natale senza 13,5 mln di alberi e stelle. E’ allarme per stop ingiusti a garden e negozi fiori
novembre 20, 2020 - Coldiretti

Covid: Coldiretti, Natale senza 13,5 mln di alberi e stelle. E’ allarme per stop ingiusti a garden e negozi fiori

La ingiusta chiusura di garden, ambulanti e negozi al dettaglio di fiori e piante mette a rischio i circa 13,5 milioni di alberi di #Natale veri e di Stelle di #Natale che ogni anno trovano spazio nelle case degli italiani in occasione delle feste, secondo una tradizione consolidata. E’ l’allarme lanciato dalla #coldiretti dopo che in molte regioni è scattato lo stop alle attività di vendita di piante a causa di una errata interpretazione del Dpcm del 3 novembre scorso, che al contrario ne garantisce la prosecuzione poiché sono considerate come completamento e sbocco della filiera agricola.

Alcune ordinanze locali hanno, infatti, chiuso immotivatamente gli spazi dedicati a piante e fiori all’interno di molte strutture come centri commerciali, supermercati e ipermercati, secondo quanto denunciato dalla Consulta Floroivaistica della #coldiretti in una lettera indirizzata ai principali gruppi della Grande distribuzione organizzata, a Federdistribuzione e alle Autorità istituzionali coinvolte.

Lo stop alle realtà commerciali che superano i 250 metri quadri ha inoltre interrotto l’attività di molti garden che superano facilmente queste dimensioni, inglobando spesso aree di #produzione e di vendita, senza che a livello regionale o comunale ne sia stata riconosciuta l’eccezionalità. Molti provvedimenti a carattere locale hanno finito inoltre – aggiunge la #coldiretti - per impedire addirittura ad ambulanti di piante e fiori di operare all’interno dei mercati cittadini organizzati anche per la vendita di generi alimentari.

Il rischio è che venga favorito l’acquisto di piante di plastica che – precisa la #coldiretti – arrivano molto spesso dalla Cina e non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. Al contrario gli alberi naturali – informa la #coldiretti – sono coltivati nei vivai soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi.

Il problema oltre al tradizionale albero natalizio e alle stelle di #Natale va a colpire – precisa la #coldiretti – anche ciclamini e altri tipologie di piante in vaso e di fiori recisi, che sono ormai pronti per la vendita e che rischiano di andare buttati con un danno gravissimo per un settore che ha già pagato un conto da oltre 1,5 miliardi di euro a causa della pandemia per i limiti a matrimoni, eventi e cerimonie, con la perdita di decine di migliaia di posti di #lavoro, dai vivai ai negozi.

Un vero e proprio tsunami per il settore florovivaistico nazionale al quale l’emergenza ha creato anche problemi all’export con blocchi al confine e in dogana di tanti paesi Ue ed extra Ue, a causa di ritardi e difficoltà nei trasporti e nella vendita.

Da tutelare c’è il futuro di un comparto e chiave del Made in Italy #agroalimentare, con il valore della #produzione italiana di fiori e piante stimato in 2,57 miliardi di euro grazie a – ricorda la #coldiretti – 27mila imprese con circa 200mila posti di #lavoro che ora si trovano in gravissime difficoltà.

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