Cuneo, 16 novembre - Il ruolo fondamentale della cooperazione in un momento difficile come questo: la #produzione di una #birra a sei mani frutto dell’amicizia tra mastri birrai
La pandemia sta mettendo a dura prova molti comparti produttivi, non è esente quello della #birra artigianale che in Italia è cresciuto ad un ritmo vertiginoso negli ultimi vent’anni. La chiusura dei bar e ristoranti sta fiaccando i piccoli birrifici, che hanno spesso come unica risorsa il consumatore finale; il #birrificiodellagranda sulle note del manifesto “Not Another Beer in the Dust” lanciato al Beer Attraction lo scorso febbraio, ha pensato ad una collaborazione con il #birrificio4mori e il mastro birraio #MatthiasMuller per cercare di dare un messaggio di speranza necessario in questo momento: l’unione fa la forza.
Questa #collaboration Brew è arricchita dai saperi di ognuno dei partecipanti al progetto: Matthias Müller apporta il know-how sul farro e le sue competenze di birraio che ha sviluppato a livello internazionale; #fabioserra di 4 Mori ha selezionato il farro dicocco locale sardo e contribuisce con la sua esperienza nella #produzione di birre di grandissima bevibilità; #ivanoastesana di Granda mette a disposizione la propria esperienza nelle Ale e in particolare nelle luppolature in Dry Hop.
Il nome scelto per questa collaborazione è evocativo, racchiude gli ingredienti principali, farro e luppolo, ma è anche un messaggio e un invito: “Hop(e) in the Spelt”.
Il farro è stato scelto per il suo gusto marcato e inconfondibile che arricchisce la ricetta, ma anche per il forte valore simbolico: si tratta di un cereale straordinario, che riesce a svilupparsi e resistere in condizioni difficili con poche risorse, una metafora di quello che siamo spinti a fare in questo periodo difficile. Il luppolo dal canto suo dona un ricco profilo aromatico, fresco e fruttato, ed è utilizzato nel nome della #birra per il gioco di parole.
A rafforzare il concetto di speranza e unione, sull’etichetta è presente il logo “Save the Beer”, un progetto di Matthias Müller, pensato per sensibilizzare il consumatore verso il mondo craft Italiano: “Sono venuto in Italia nel lontano 1998. In tutta la Penisola c'erano meno di dieci microbirrifici. Oggi sono quasi mille, sono un movimento socioculturale vero e proprio, non una moda. Non devono assolutamente sparire.”
Ivano Astesana aggiunge: “Il movimento dei birrifici Italiani in pochi anni ci ha portato, da neofiti a protagonisti della scena birraria europea e mondiale; è nato un "ecosistema" ricco di diversità e di entusiasmo, nella cui filiera hanno trovato lavoro molte persone delle fasce economicamente più svantaggiate, come i giovani. Stiamo vivendo un momento difficile a causa del lockdown e della concorrenza delle grandi multinazionali che producono birre crafty e finte-regionali. Il nostro è un movimento giovane e frizzante ma ancora estremamente fragile: la crisi che sta mettendo in difficoltà tutti i settori, nel caso della #birra artigianale rischia di minarne lo sviluppo seriamente. In una economia senza socialità ad avvantaggiarsi sono le strutture produttive e organizzative impersonali di grandi dimensioni.”
Fabio Serra conclude: “Per dare un'idea della fragilità del nostro settore, ma di quanto poco basterebbe per dargli una mano, pensate che se ognuno dei bevitori di #birra Italiani, stimati in 20 milioni, bevesse una bottiglia, una lattina o una pinta da qui a fine anno si smuoverebbero circa 200.000 ettolitri; una cifra non indifferente per i circa 1000 birrifici presenti in Italia, di cui si stima una #produzione annua media di soli 500 ettolitri.”
Hop(e) in the Spelt è una collaborazione che nasce come simbolo: un brindisi collettivo, che aiuti il comparto della #birra artigianale che in tempi migliori potrà tornare a sprigionare energia, socialità e posti di lavoro!
Sarà disponibile dal 23 novembre negli e-shop dei due birrifici e nel sito di
Müller: https://www.birrificiodellagranda.it/shop/;
https://shop.birrificio4mori.it/;
https://birramueller.com/.
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