Cookie Consent by Free Privacy Policy website Incidenti: Coldiretti, Nuova Vittima dei Cinghiali, sono 2 MLN
novembre 04, 2020 - Coldiretti

Incidenti: Coldiretti, Nuova Vittima dei Cinghiali, sono 2 MLN

L’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime, è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali presenti in #Italia che ha superato abbondantemente i due milioni, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città mettendo a rischio la sicurezza sulle strade e intorno alle abitazioni con un drammatico bilancio di perdite di vite umane. E’ l’allarme lanciato dalla #coldiretti in riferimento all’ultimo incidente avvenuto nel Piacentino sulla via Emilia Parmense tra Fiorenzuola e Alseno dove a perdere la vita è stato un 63enne alla guida di un auto quando all'improvviso un cinghiale avrebbe attraversato la strada. Purtroppo è solo l’ultima di una lunga serie di morti e feriti. In #Italia si stimano diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici che – spiega la #coldiretti – sempre più spesso si spingono nei centri abitati, con segnalazioni nei paesi e nelle grandi città oltre che nelle aree coltivate, da nord a sud del Paese. Gli animali selvatici distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali ma a preoccupare – ricorda la #coldiretti – sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Un pericolo denunciato recentemente dalla stessa virologa #ilariacapua che ha parlato del rischio effetto domino se oltre al coronavirus la peste suina passasse in #Italia dagli animali selvatici a quelli allevati. Oltre otto Italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. La proliferazione senza freni dei cinghiali – conclude la #coldiretti – sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico.