Il Governo sostenga concretamente la svolta strategica per valorizzare il vero Made in Italy con diretto coinvolgimento dell’intera filiera per evitare una pericolosa delocalizzazione del lavoro e degli approvvigionamenti in un settore dove operano cinquemila allevamenti duramente provati dall’emergenza Covid. E’ quanto afferma il presidente della #coldiretti #ettoreprandini nel sottolineare l’importanza per il Paese del piano di rilancio presentato da Intesa Sanpaolo e Unicredit per il salvataggio dello storico salumificio #ferrarini insieme al Gruppo Bonterre – Grandi Salumifici Italiani, O.P.A.S. (la più grande organizzazione di prodotto tra allevatori di suini in Italia) e HP s.r.l. (società partecipata da Consorzi Agrari e Bonifiche Ferraresi). Una cordata innovativa in grado di promuovere – sottolinea Prandini - un reale cambiamento valorizzando sul territorio nazionale gli investimenti e l’occupazione dalla stalla alla tavola. E’ inaccettabile invece – denuncia Prandini – qualsiasi ipotesi di una partecipazione pubblica a fragili ipotesi imprenditoriali che, in continuità con gli errori del passato, rischiano di portare all’estero un pezzo importante dell’attività industriale con un danno pesante per l’economia, il lavoro e l’immagine del Made in Italy in un settore che vale 20 miliardi di euro a livello nazionale.
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