Cookie Consent by Free Privacy Policy website ‘Design&HomeWellness’. Parametri delle case post-Covid19 e benessere indoor #TempoDiRinascita #60minutes #DOCCOM
giugno 26, 2020 - doc com

‘Design&HomeWellness’. Parametri delle case post-Covid19 e benessere indoor #TempoDiRinascita #60minutes #DOCCOM

26 giugno 2020_Per la prima volta nella storia, tra marzo e aprile, ogni abitazione ha subito un potente stress test. Quali saranno i cambiamenti nel futuro prossimo dell’abitare? Esistono nuove modalità di relazione, di progettazione, di arredo e materiali in grado di agevolare il #Benessere personale negli ambienti interni, a livello fisico e non solo?

A queste domande ha cercato di rispondere la conferenza “Design&HomeWellness” organizzata ieri, 25 giugno, dall’agenzia di comunicazione DOC-COM nell’ambito della rassegna #TempoDiRinascita.

A confrontarsi sul tema: Donatella Caprioglio, psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, autrice del libro Nel cuore delle case; Eusebio Gualino, amministratore delegato di Gessi e Caterina Locati, architetto e autore del libro La vita segreta delle case, che insieme stanno portando avanti un’indagine sugli aspetti intangibili dell’abitare; Maria Chiara Voci, giornalista esperta di salubrità indoor, ideatrice del cluster HHH - Home, #health & Hi-Tech; Matteo Brioni, fondatore di Matteo Brioni - Terra per l’Architettura, realtà mantovana che realizza prodotti innovativi in argilla e terra cruda per le finiture di interni; Marco Felicetti, amministratore delegato di Fiemme Tremila, azienda della Val di Fiemme, specializzata in pavimenti in legno biocompatibili; Enrico Cesana, art director del Gruppo friulano Artesi e dei marchi Artesi, Agha e Ardeco, da 30 anni specializzati in arredo bagno e ambiente doccia e Francesca Eccel, spa trainer di Starpool, azienda trentina da 45 anni punto di riferimento nel settore del wellness. 

Cosa è emerso?

LA CASA COME DISPOSITIVO DI CURA PERSONALE: IL VALORE TERAPEUTICO DELL’ABITARE E DELL’ABITARSI

«Parlare di case significa in realtà parlare di persone, per questo l’abitazione è una stimolante metafora dell’identità personale – ha aperto così la conferenza Donatella Caprioglio, psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, professoressa in diverse università in Italia e a Parigi, dove si occupa anche di “Psicologia dell’Abitare”, e autrice nel 2012 del libro Nel cuore delle case pubblicato da Edizioni Punto d’Incontro –. Ci siamo conosciuti meglio abitando le nostre case durante questo lockdown. Case in cui la cucina ha avuto il sopravvento, fulcro della vita quotidiana, stanza simbolo di bisogni primari e di socialità.
Non è stata da meno la stanza da bagno, luogo sacro dove rilassare il corpo, spazio della solitudine, del sé. Abbiamo usato il corridoio per sgranchirci le gambe, gli armadi per regolare l’ordine e il disordine dei pensieri, e il balcone, per chi l’ha avuto, come prospettiva che ci ha collegati al mondo esterno.
Ma quali saranno i parametri delle case post Covid? Ambienti che bilancino condivisione e intimità, cucine salvifiche e capienti, spazi che garantiscano la connessione personale, e poi, terrazzi.
Dovremmo pensare a cosa ci hanno dato le costruzioni del passato e ripensarle in chiave moderna. Come i monasteri, dove ognuno aveva la propria cella, ma anche spazi condivisi con la presenza costante della natura. Non dobbiamo abbandonare il concetto filosofico di pieno e di vuoto, la dicotomia fra il vuoto assoluto della privatezza e la necessità del confronto, perché non ci costruiamo da soli, ma in relazione con gli altri. Da questa esperienza abbiamo imparato a vivere con meno e abbiamo capito l’importanza della qualità di spazi interni che abbiano un senso.

Troppo spesso abbiamo abitato senza capire che abitare è abitarsi. Le abitazioni sono presidi di salvezza, come durante il lockdown, ma anche di terapia.

Il grande spunto di riflessione che ci lascia questa esperienza unica nella storia è che la casa può essere un dispositivo di cura personale: se abitare significa abitarsi e capire noi stessi, spero che sia arrivato il momento di iniziare a coltivare una consapevolezza maggiore, che ci permetterà di respirare e di vivere meglio».

NUOVI ARCHITETTI 5D PER PROGETTARE LA CASA COME LUOGO ENERGETICO IN GRADO DI RIGENERARE ATTIVAMENTE CHI LA ABITA

Eusebio Gualino, amministratore delegato di Gessi, da qualche anno ha intrapreso un percorso di approfondimento su alcuni concetti dell’abitare “evoluto”, dove saperi antichi si uniscono alle scienze contemporanee, per definire una progettazione di ambienti positivi per l’uomo. Un percorso che ha portato anche alla creazione del gruppo di Architetti 5D.
«Churchill diceva: “Noi plasmiamo le nostre case e poi le nostre case plasmano noi”. Durante e dopo il lockdown è emerso un ruolo diverso delle nostre abitazioni – ha spiegato Gualino –. Ce lo ha confermato anche una recente ricerca che abbiamo svolto coinvolgendo architetti e clienti. Abbiamo capito che la casa non è un semplice elemento contenitore, ma un condizionatore attivo, un convertitore di emozioni e di stato d’animo, un amplificatore di situazioni, siano queste positive o problematiche. È un fattore determinante nella qualità della vita delle persone, a livello fisico e sottile. Quelli che chiamiamo Architetti 5D sono consapevoli di queste dinamiche e si approcciano alla progettazione in modo nuovo, considerando non solo aspetti fisici e materiali dell’abitare, ma anche la parte intangibile degli ambienti, come la forza energetica degli edifici. Un luogo può rigenerarci o scaricarci energeticamente? Noi crediamo di sì: la casa progettata con questa consapevolezza può essere un luogo energetico, in grado anche di rigenerare chi la abita».

DALLA STORIA, DALLA FISICA QUANTISTICA E DALL’EPIGENETICA, GLI STIMOLI A PROGETTARE IMMOBILI EVOLUTI PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA

Caterina Locati, laurea e dottorato al Politecnico di Milano, inizia presto una ricerca personale sul rapporto uomo-ambiente, che a partire dall’antichità, e dal valore ad esempio del genius loci, l’ha portata ad approcciare le scienze più recenti, come la fisica quantistica e l’epigenetica, applicate al mondo dell’abitare. Nel 2019 ha raccolto studi e i risultati raggiunti nel libro La vita segreta delle case, edito da Uno Editori. «Fisica quantistica ed epigenetica confermano che azioni che apparentemente non hanno impatto sullo spazio, come pensieri, parole, gesti, condizionano invece il modo in cui noi viviamo in quello spazio e la capacità della casa e dei luoghi di farci stare bene o meno e, in ultima battuta, influenzano anche la biologia e l’espressione dei nostri geni. Tutto ciò ha anche un inevitabile impatto sulla salute: non a caso Ippocrate considerava l’ambiente in cui viveva un individuo tra i fattori principali per valutare il suo stato di salute. Sarà questo il compito più importante a cui sono chiamati gli architetti: progettare immobili evoluti che aiutino le persone a migliorare la qualità della vita

EDILIZIA E SALUTE: MEDICI PER LA COSTRUZIONE DELLA CASA SANA 

Ad approfondire tematiche legate al #Benessere indoor dal punto di vista fisico e anche medico è stata la giornalista Maria Chiara Voci, esperta del settore e ideatrice del cluster HHH - Home, #health & Hi-Tech (www.hhh-cluster.it), rivolto in particolare ai professionisti del settore edile e sanitario. Un progetto nato con l’obiettivo di sensibilizzare sui rischi inconsapevoli che derivano dall’abitare in ambienti insalubri e presentare soluzioni preventive o migliorative.
«La pandemia sta investendo anche il mercato immobiliare, che cerca di rispondere al cambiamento di pensiero attraverso la riconversione delle abitazioni: balconi più luminosi, impianti di ricambio dell’aria negli ambienti indoor, spazi comuni come i grandi open space che vengono rivisti con inserimenti di pareti mobili, soluzioni dedicate allo smart working e spazi per l’attività fisica. La casa è diventata anche ufficio e palestra, i balconi piccoli parchi privati che sostituiscono i “pubblici” per leggere o prendere il sole. Ma soprattutto il lockdown causato da una pandemia globale ha portato a galla il legame tra l’abitare e la salute fisica dell’individuo. Oggi ne siamo tutti un po’ più consapevoli: vivere in una casa sana è tanto importante quanto fare movimento e mangiare bene. Per questo gli ambienti chiusi possono rivelarsi anche molto pericolosi: sono oltre 900 gli inquinanti chimici, biologici o fisici dannosi per la salute a cui si è sottoposti a casa o sul lavoro. Per questo motivo il coinvolgimento di figure mediche nella filiera della progettazione e della realizzazione di strutture abitative o di lavoro, cosa che proponiamo con il nostro cluster HHH, può essere una risposta alle necessità di creare e personalizzare soluzioni di vita sane che il mercato chiede e chiederà sempre più in futuro».

ANTICHI E NUOVI MATERIALI. LA TERRA CRUDA, ETICA, ESTETICA, ECOLOGICA

Matteo Brioni, fondatore di #matteobrioni - Terra per l’Architettura (www.matteobrioni.com) realizza prodotti innovativi in argilla e terra cruda per le finiture di interni.

«Etimologicamente mi definisco un contadino: lavoro la terra e vengo dal contado, Gonzaga.
Ho scoperto la Terra Cruda nel 2006. Ho iniziato a studiarla e me ne sono innamorato. È un materiale naturale e antichissimo, utilizzato da secoli per i suoi effetti benefici ad esempio sulla pelle – spiega Brioni che oggi, con la sua Terra Cruda, trasferisce il senso di naturale #Benessere e la ricchezza di stimoli sensoriali propri della terra agli spazi progettati dall’uomo. Etica, estetica ed ecologia sono i cardini del progetto Brioni. Etica, come coscienza consapevolezza di ciò che si produce; estetica come naturale bellezza del materiale, nella convinzione che la bellezza salverà il mondo; ecologia come rispetto per l’ambiente in tutto l’intero processo produttivo, dalla progettazione allo smaltimento –. Credo lo stare bene debba essere letto con un approccio olistico, perché spesso alcune delle caratteristiche che ne influenzano la percezione sono intangibili. I colori dei nostri materiali, ad esempio, sono il risultato della miscelazione di differenti argille, provenienti da diversi territori. Privi di ogni tipo di pigmento, naturale o sintetico, esprimono la qualità del luogo di provenienza, il genius loci, e le texture offrono ulteriori dimensioni tattili e percettive alle superfici, dando forma a un’idea di Benessere e comfort abitativo percepito e legato a tutti i sensi, persino l’udito perché ci sono anche vantaggi acustici legati al materiale».

PAVIMENTI DA RESPIRARE. IL LEGNO BIOCOMPATIBILE CHE MIGLIORA LA QUALITÀ DELL’ARIA

«L’emergenza sanitaria oggi ha aumentato la sensibilità dei nostri interlocutori verso il tema della salubrità, ma per noi poco è cambiato: è dal 1993 che il nostro obiettivo è quello di realizzare prodotti sani; di portare il bosco in casa – ha raccontato Marco Felicetti, amministratore delegato di Fiemme Tremila (www.fiemmetremila.it), azienda trentina specializzata in pavimenti in legno biocompatibili –. La necessità sempre più urgente oggi è quella di individuare un metodo scientifico di misurazione della salubrità indoor e dei materiali, in modo tale da certificare se un prodotto è realmente sano, esattamente come fatto per le classi energetiche». Per questo, nel 2016, l’azienda si è sottoposta a un’accurata analisi condotta dal maggiore istituto di ricerca italiano nel settore foresta-legno, il CNR-IVALSA - Istituto per la Valorizzazione del legno e delle Specie Arboree del Consiglio Nazionale delle Ricerche -, finalizzata ad analizzare sede, filiera e prodotto finito. «Gli istituti di ricerca – ha proseguito Felicetti – sono d’accordo sul fatto che la salubrità di un ambiente interno passi dalla qualità dell’aria e dalla somma di tutti i VOC (Volatile Organic Compounds) emessi dai materiali presenti. Dallo studio del CNR è emerso che i nostri pavimenti non solo non emettono alcuna sostanza nociva, ma addirittura che rilasciano VOC benefici nell’ambiente, gli stessi tipici delle piante, in grado di migliorare la qualità dell’aria indoor. I nostri pavimenti in legno biocompatibile fanno quindi da ponte tra la natura e l’ambiente interno, lo trasformano in un bosco privato, in un rifugio dove stare bene in e con tutti i sensi».
Novità del 2020 per l’azienda, una collezione che è un vero omaggio al territorio, “Abete di Fiemme”. Un progetto nato a seguito della tempesta Vaia e da un patto territoriale stretto con altre aziende della filiera dell’abete rosso e con la segheria della Magnifica Comunità di Fiemme: una serie di pavimenti 100% in abete rosso della Val di Fiemme, materia prima acquistata alle stesse condizioni precedenti la tempesta. Tavole larghe e lunghe come da tradizione, ma con colorazioni studiate per ottenere effetti inediti preservando la salubrità dell’ambiente».

COLORE PER TRASFORMARE IL BAGNO NELLA STANZA DEL SÉ

Il #Benessere indoor passa dall’armonia con l’ambiente in cui si vive per Enrico Cesana, art director del Gruppo friulano Artesi e dei marchi Artesi, Agha, Ardeco (www.artesi.it, www.agha.it, www.ardeco-it.com), da 30 anni specializzati in arredo bagno e ambiente doccia: «La stanza da bagno negli anni è evoluta, trasformandosi da semplice locale di servizio a vera e propria stanza per la cura del sé: oggi è la stanza del #Benessere per eccellenza – spiega Cesana che si ricollega al pensiero di Kandinskij per cui “Il colore è un mezzo per influenzare direttamente l’anima” –. La filosofia del gruppo vede i colori come espressione dell’individuo, del suo vissuto psicologico e come strumento di comunicazione degli stati interiori. Per questo le collezioni di arredo bagno di Artesi e Ardeco e le cabine e i piatti doccia di Agha lavorano sull’espressività cromatica attraverso l’applicazione studiata e approfondita di colorazioni che vanno dai toni caldi, che esprimono vivacità, energia, dinamicità, alle tinte fredde, ottime da usare se si vuole trasmettere un senso di calma e tranquillità. Passando per i neutri, sinonimo di purezza e semplicità, ma anche di eleganza, mistero, solidità e modernità. L’obiettivo è quello di offrire la possibilità di creare realmente la stanza del sé desiderata, unica e capace di trasmettere e veicolare le proprie emozioni».


IL WELLNESS #design CHE FA BENE ALLA SALUTE E ALLENA IL SISTEMA IMMUNITARIO

Mai come oggi è emersa l’importanza di avere un sistema immunitario forte e allenato, per vivere in #Benessere. E proprio l’allenamento quotidiano del sistema immunitario è l’obiettivo dei prodotti wellness per la casa firmati Starpool. Azienda trentina da 45 anni specializzata in realizzazione di centri #Benessere e spa per il settore home e professionale, conta oltre 4mila progetti firmati in giro per il mondo (il Mandarin e l’Armani Hotel e il Bulgari di Milano, l’Amanyangyun di Shanghai, l’Hôtel du Cap-Eden-Roc di Antibes, il Mulia Resort & Villas di Bali, la Clinique La Prairie in Svizzera etc.).

«Le nostre collezioni per la casa – ha spiegato Francesca Eccel, spa trainer dell’azienda – sono design che fa bene al cuore e alla salute della persona. Tutti i prodotti Starpool trasportano tra le mura domestiche la qualità e l’efficacia del wellness professionale. Tra i più innovativi, SweetSaunaSmartCombi, che unisce in un unico ambiente la sauna tradizionale di origine finlandese e la più delicata sauna a infrarossi. Detossinante, dà equilibrio al sistema immunitario, allena l'apparato cardio circolatorio e respiratorio, produce serotonina e ossigena pelle, tessuti e organi vitali. Un prodotto che soddisfa tutti i gusti perché offre l’opportunità di scegliere ogni giorno tra le alte temperature della finlandese, per chi ama energia e alte performance, e il più tenue ma altrettanto efficace trattamento a raggi infrarossi, perfetto per il rilassamento muscolare. I bagni di vapore Starpool interpretano, invece, la tradizione araba e sono deputati alla pulizia profonda della pelle. Garantiscono il rinforzo delle vie respiratorie e la rigenerazione delle mucose del tratto respiratorio alto, naso e bocca, associato a docce, profumi, colori, musica e cosmetici. La rigenerazione completa di corpo e mente è infine l’obiettivo di Zerobody, un sistema evoluto per il galleggiamento a secco (dry floating), presentato anche alla Float Conference di Portland, in cui, grazie alla perdita gravitazionale, la pressione arteriosa si abbassa, la circolazione venosa e linfatica migliora, si distende la colonna vertebrale, si attenuano dolori muscolari e articolari, e si migliorano i disturbi legati alla qualità del sonno. Esercizi di mindfulness presenti in audioguida e affrontabili durante il galleggiamento aiutano a ritrovare la giusta consapevolezza, la focalizzazione e la lucidità mentale».

Come sarà quindi la casa del futuro? Terapeutica, piena di senso e basata sui concetti filosofici di pieno e di vuoto, con ambienti che bilancino condivisione e intimità: cucine salvifiche e capienti e spazi che garantiscano la connessione personale, e poi, terrazzi. Sarà progettata con attenzione anche alle dinamiche intangibili dell’abitare. Sarà un edificio evoluto, costruito anche con il supporto di figure mediche, capace di rigenerare chi la abita. Sarà un luogo che privilegia i materiali benefici e naturali come l’argilla, la terra cruda o il legno biocompatibile; che applica un uso consapevole e stimolante del colore e che guarda al wellness come #design finalizzato ad allenare il sistema immunitario.