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maggio 06, 2020 - Coldiretti

Coronavirus: Coldiretti a Conte fermare speculazioni prezzi

Prandini, riaprire ristorazione, bar, gelaterie, pasticcerie e agriturismi

Fermare le speculazioni sui prezzi dei beni di prima necessità per difendere la capacità delle famiglie di rifornire le dispense di casa con cibo e bevande e garantire un giusto compenso agli agricoltori. E’ quanto ha chiesto il presidente della #coldiretti Ettore Prandini nell’incontro con il premier Giuseppe Conte per fare il punto sulle misure in campo con il DL Maggio contro gli effetti dell’emergenza coronavirus. E’ fondamentale – sottolinea Prandini - garantire la stabilità dei prezzi lungo tutta la filiera per bloccare ogni tentativo di speculazione a danno dei consumatori e degli agricoltori che devono poter continuare a produrre per difendere la sovranità alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali. Nelle campagne in questo momento a molte nostre imprese – precisa Prandini - vengono proposti tagli insostenibili dei compensi al di sotto dei costi mentre le quotazioni al dettaglio per gli alimentari continuano ad aumentare dal burro (+2,5%) ai formaggi +2,4%), dal latte (+4,1%) ai salumi (+3,4%) fino alle carni (+2%) secondo gli ultimi dati Istat ad aprile. Serve più concorrenza riaprendo al più presto – chiede Prandini - ristoranti, mense, bar, gelaterie, pasticcerie agriturismi e, in molte regioni, anche i mercati rionali e quelli degli agricoltori ancora fermi. La chiusura forzata del canale della ristorazione ha infatti provocato un effetto a valanga sull’agroalimentare nazionale con il valore dei mancati acquisti in cibi e bevande per la preparazione dei menu che sale a 5 miliardi per effetto del lockdown prorogato al primo giugno, secondo una stima della #coldiretti. Il lungo periodo di chiusura – sottolinea la #coldiretti – sta pesando su molte imprese dell’agroalimentare Made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco e sui quali gravano anche le difficoltà all’esportazione con molti Paesi stranieri che hanno adottato le stesse misure di blocco alla ristorazione.

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