La famiglia veneta proprietaria dell’azienda pugliese ha scoperto nel terreno della nuova cantina un sito archeologico composto da una necropoli e una grotticella: il mantenimento è stato affidato all’Archeoclub di Carosino guidato dall’architetto Angelo Campo.
Lazise, 31 marzo 2020_Che cos’hanno in comune il mondo del #vino e l’archeologia? Entrambi sono attività che si situano a metà strada tra l’arte, la scienza e il turismo, valorizzando il territorio in cui si trovano a operare. Ed è proprio partendo dalla riscoperta del territorio che Gian Andrea Tinazzi, titolare del gruppo #tinazzi e amante del #vino e della storia, ha deciso di dare vita al progetto archeologico di San Giorgio in Puglia, azienda tarantina di proprietà della famiglia Tinazzi. Nella nuova sede della cantina è stato infatti scoperto un sito archeologico composto da una piccola necropoli e una grotticella probabilmente risalenti al periodo alto medievale.
Un ritrovamento che ha emozionato la famiglia #tinazzi, che ha deciso di affidarsi all’esperienza dell’Archeoclub di Carosino per scavare nella storia di una terra che nel tempo non è stata solo in grado di produrre ottimi vini, ma anche opere d’arte dall’inestimabile valore storico.
Lo scorso anno la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio ha rilasciato l'autorizzazione alla pulizia e al rilievo del sito archeologico da parte dell'Archeoclub di Carosino, di cui San Giorgio è diventata socia sostenitrice. I lavori, guidati dal presidente dell'Archeoclub di Carosino Angelo Campo, sono momentaneamente fermi per l’emergenza sanitaria in corso, e si spera che possano ripartire al più presto con la rimozione dei massi ritrovati sul sito per consentire il proseguimento degli scavi e la messa in sicurezza per le visite guidate.
Angelo Campo, grazie ai primi rilevamenti, è stato in grado di ipotizzare una datazione del sito archeologico: «In località Fornovecchio, nella proprietà dell’azienda #tinazzi – ha spiegato Campo – abbiamo ritrovato una piccola necropoli e una grotticella appartenenti, probabilmente, al periodo alto medioevale, ma anche qualche frammento di materiale ceramico più antico».
«Come cantina – ha dichiarato Gian Andrea Tinazzi, proprietario di San Giorgio e Feudo Croce – siamo fieri di sostenere un progetto che unisce la nostra passione per la storia di questa parte di Salento alla promozione di eccellenze che creano valore, come l’archeologia e il lavoro degli archeologi che collaborano con noi. La nostra filosofia aziendale è, oltre a produrre #vino, creare qualcosa di bello per la comunità».
Il progetto è stato lanciato nel giugno 2019 con un’Archeocena a sostegno dell’Archeoclub d’Italia Onlus di Carosino guidato dall’architetto Campo. Il volere della famiglia #tinazzi è forte e chiaro: riqualificare un luogo partendo dalla sua storia.
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