Cookie Consent by Free Privacy Policy website Un anno di ricerca per l’innovazione tradizionale: Tinazzi punta sui lieviti autoctoni nella vendemmia 2019
novembre 21, 2019 - tinazzi

Un anno di ricerca per l’innovazione tradizionale: Tinazzi punta sui lieviti autoctoni nella vendemmia 2019

Con il progetto “lieviti e terroir”, realizzato in collaborazione con Startogen e con StarFinn, #tinazzi investe sui lieviti autoctoni per la #produzione di Corvina e Primitivo 2019 e sposa la causa della #ricerca innovativa e della salvaguardia del proprio patrimonio microbiologico.

Lazise (Vr), 18 novembre 2019_ La #ricerca scientifica evidenzia da tempo le potenzialità dei lieviti “autoctoni” o più precisamente del territorio, provenienti perciò dalla stessa realtà vitivinicola dove viene fatto il #vino, rispetto ai lieviti “commerciali”. I produttori possono usufruire di una varia gamma di lieviti già presenti sul mercato, con il rischio di standardizzare le caratteristiche organolettiche del prodotto finale. 

Tinazzi, cantina con sede a Lazise e produzioni in Veneto e Puglia, a partire dal 2018 ha deciso di investire nella #ricerca dei lieviti autoctoni, selezionando nei propri vigneti ceppi di Lieviti Saccharomyces dai vitigni Corvina e Primitivo, e utilizzandoli nella vendemmia 2019.

Il progetto è un’importante iniziativa nel campo della ricerca scientifica e della tutela del territorio, ed è realizzato in collaborazione con Startogen, rinomato centro di #ricerca, e StarFinn, spin-off accademico dell’Università degli Studi della Basilicata.

L’uso dei lieviti nella vendemmia 2019 sta riportando ottimi risultati: «L’andamento fermentativo – spiega l’enologo di #tinazzi Giuseppe Gallo – mostra una cinetica regolare e una buona pulizia aromatica, da confermarsi sul #vino a fermentazione ultimata. Durante il 2019 è stata effettuata inoltre un’analisi genetica per distinguere i lieviti selezionati da quelli “commerciali”, ed è emerso che sia i ceppi della Corvina sia quelli del Primitivo presentano un profilo genetico diverso rispetto ai lieviti già esistenti sul mercato, elemento che ci permetterà di produrre vini che rispecchiano pienamente il territorio in cui sono prodotti»

Grazie a questo importante progetto, La cantina #tinazzi sposa la causa della #ricerca innovativa e della salvaguardia del proprio patrimonio microbiologico, con l’obiettivo di valorizzare la tipicità, la qualità e la complessità sensoriale del prodotto finale. 

Lieviti e terroir: i dettagli

Prima fase – selezione: vendemmia 2018.
Nella prima fase sono stati selezionati i campioni dei grappoli d’uva, prelevandoli da vigneti coltivati a uve di Primitivo in Salento e Corvina in Valpolicella. I vigneti dove effettuare la selezione dovevano essere dislocati in più punti e lontani da cantine, strade, edifici. I grappoli sani sono stati portati in laboratorio per essere fermentati a temperatura ambiente. 

Seconda fase – isolamento e osservazione: da ottobre 2018 a febbraio 2019
C’è stata poi una fase di osservazione, nella quale i lieviti – sia Saccharomyces che non Saccharomyces – sono stati collocati e replicati in apposite piastre da laboratorio. 

I risultati più performanti sono stati ottenuti con le uve di Primitivo: Su un totale di 33 sacchetti di uva, sono state trovate 48 colonie di lieviti Saccharomyces. In questa fase il lavoro svolto su ogni singola colonia è stato di identificazione, per determinarne il profilo genetico. Sul totale dell’uva prelevata, sono stati trovati 15 ceppi (15 tipi di lieviti) diversi tra di loro. Lo stesso procedimento è stato utilizzato per la Corvina, per cui sono stati identificati 8 ceppi diversi, che verranno utilizzati in più repliche (16 ceppiin totale). 

Durante questa fase è stata effettuata inoltre un’analisi genetica per distinguere i lieviti selezionati da quelli “commerciali”, ed è emerso che sia i ceppi della Corvina sia quelli del Primitivo presentano un profilo genetico diverso rispetto ai lieviti già esistenti sul mercato. 

Terza fase - fermentazione su mosto aziendale: da aprile e ad oggi

Questi ceppi selezionati sono stati sottoposti a caratterizzazione enologica ovvero fermentazione su mosto aziendale conservato dalla vendemmia 2018. Lo scopo di questa fase, attuata attraverso una degustazione o analisi sensoriale, è stata valutare le proprietà enologiche dei lieviti, ovvero le caratteristiche che influiscono positivamente sul #vino e ne determinano gli aromi finali. 

Una volta individuati, i ceppi con le performance migliori sono stati depositati a nome #tinazzi in una banca biologica, per essere poi riprodotti in quantitativi adeguati alle esigenze produttive, e utilizzati quindi per la fermentazione dei mosti di Corvina e Primitivo durante la vendemmia 2019. 

Quarta e ultima fase – utilizzo dei lieviti durante la vendemmia 2019

I 2 ceppi di lievito selezionati sono stati utilizzati per l’inoculo della Corvina e le fermentazioni sono tuttora in corso. L’andamento fermentativo mostra una cinetica regolare e una buona pulizia aromatica, da confermarsi sul #vino a fermentazione ultimata. Anche per il Primitivo sono stati impiegati  due ceppi di lievito con risultati positivi su entrambi. Il primo ceppo ha portato a termine la fermentazione sviluppando un grado alcolico effettivo di circa 15,50 % vol.; il secondo ha svolto completamente la fermentazione alcolica con un risultato finale di 13,60 % vol. gradi alcolici

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