Eppure, i popoli africani sono responsabili di appena il 4% delle emissioni di gas clima alteranti totali.
Una situazione che oggi possiamo definire drammatica nonostante fosse il 5 giugno 1972 quando l'Onu istituì la Giornata mondiale dell'Ambiente in occasione del varo del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente. In questi, ormai, cinquant'anni i moniti degli scienziati sono rimasti inascoltati, mentre continuiamo a depredare e inquinare le risorse del pianeta.
«Il tempo è davvero scaduto» ribatte Alotto dalla Groenlandia, la sua Race against Time è proprio in simbolo della corsa contro il tempo in cui tutti dovremmo impegnarci per ridurre inquinamento ed emissioni: «Tutti dobbiamo fare la nostra parte, e possiamo iniziare da una scelta quotidiana: il cibo».
La sfida di Alotto è infatti solo l'ultima delle iniziative che Slow #food porta avanti per informare ed esortare tutti ad agire per proteggere il nostro ambiente proprio a partire dalla consapevolezza che cambiando le nostre abitudini alimentari possiamo dare un enorme contributo: la produzione industriale di cibo determina il 21% delle emissioni clima alteranti, in particolare gas serra, NH3 e particolato. L'agricoltura è il principale settore responsabile dell'inquinamento da ammoniaca e delle emissioni di altri composti azotati, che inquinano l'aria e riducono la resa delle colture. Intanto la politica latita e non va oltre alla logica del tutto subito, nega l'evidenza, intrappolata in sterili conti elettorali. Non adeguiamoci: prendiamo esempio dai giovani, dal movimento Fridays for Future, iniziamo dalle nostre scelte quotidiane.
Quando andiamo a fare la spesa, usiamo la testa non limitiamoci a un gesto passivo che ha come unico criterio di scelta il 3x2. Da oggi, Giornata mondiale dell'Ambiente, sentiamoci protagonisti: indirizziamo le nostre scelte, influenziamo il sistema produttivo, perché un prodotto che paghiamo poco ha in realtà costi ambientali e sociali altissimi che stiamo pagando tutti: è la chimica impiegata per combattere gli infestanti e aumentare la produzione, sono gli additivi e conservanti, gli ingombranti packaging in plastica, è il sistema distributivo che fa viaggiare gli alimenti in tutto il mondo. E quindi che prodotto abbiamo comprato alla fine? Una bomba per l'ambiente e la salute. Allora impariamo a scegliere perché questo semplice gesto può essere determinante per indirizzare la produzione. Il consumatore ha un forte potere: è giunto il tempo di farlo valere per il nostro ambiente.
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