Cookie Consent by Free Privacy Policy website Al via la campagna di crowdfunding per il lancio di madeincolours, l'etichetta che garantisce la colorazione sicura dei prodotti che noi e la nostra famiglia indossiamo e utilizziamo ogni giorno.
giugno 07, 2016 - Made in colours

Al via la campagna di crowdfunding per il lancio di madeincolours, l'etichetta che garantisce la colorazione sicura dei prodotti che noi e la nostra famiglia indossiamo e utilizziamo ogni giorno.

Un marchio di garanzia per il consumatore finale, che ci tuteli dalla colorazione chimica industriale.

I nostri vestiti, le magliette dei nostri bambini, la pelletteria, l’arredamento, i tovagliolini di carta che utilizziamo per pulirci la bocca… la maggior parte dei prodotti che usiamo ogni giorno sono colorati chimicamente.

Come dimostrato da ricerche svolte da Istituti di Ricerca indipendenti, una grande percentuale dei prodotti che arrivano da Paesi extra-europei contiene sostanze chimiche tossiche, pericolose per l’uomo e per l’ambiente, che possono derivare da una colorazione non controllata.
Le ammine aromatiche sono cancerogene ad esempio, come sono pericolose molte altre molecole: la formaldeide, la benzidina, la tetraclorodiossina, per dirne alcune.Si tratta di sostanze severamente controllate e normate nella colorazione industriale all’interno dell’Unione Europea, che possono avere conseguenze importanti sulla salute delle persone, quali sensibilizzazioni, allergie, problemi di fertilità e di riproduzione…fino al cancro. E sull’ambiente, inquinando le acque e la vegetazione.

È di fatto impossibile controllare con la stessa nostra attenzione e severità tutto ciò che viene importato da fuori UE. Si possono dare regole, capitolati ai produttori extra-europei, fare qualche test a campione ma, se i prodotti chimici vengono immessi al di fuori dell’Unione Europea, un controllo ad alto livello tecnico, soprattutto relativo alla pericolosità intrinseca di alcune sostanze, è pressoché irrealizzabile.

Scopo del progetto #madeincolours è quello di coalizzare la piccola industria europea che “colora” (tessile, concia, carta, legno, plastica...), il suo indotto (tessitura, filatura, calzaturifici…) e il consumatore dell’articolo finale per attivare tutti insieme una comunicazione capillare ed aggressiva volta a far comprendere al maggior numero possibile di persone le profonde differenze, in termini di sicurezza per la salute e tutela dell’ambiente, tra un prodotto fatto davvero da noi, sin dall’immissione dei prodotti chimici, ed uno importato da fuori, con controlli decisamente insufficienti. Questo per spingere i brand che commercializzano i prodotti finiti e la grande distribuzione, ad utilizzare un’etichetta “trasparente” – #madeincolours, appunto - che permetta di tracciare i capi ed i prodotti davvero colorati in Europa, consentendo al consumatore di effettuare una scelta informata su cosa acquistare.


Il problema della tracciabilità della colorazione industriale

L’Unione Europea tutela i suoi cittadini tramite il Regolamento REACH: norme severissime relative alle sostanze chimiche che salvaguardano la salute delle persone e dell’ambiente. Siamo però garantiti solo per quei prodotti fatti davvero all’interno dell’Unione Europea sin dalle prime fasi produttive, ovvero sin dall’immissione dei coloranti chimici.

L’etichetta Made in Europe (Made in UK, Made in Italy, ecc…) garantisce esclusivamente il fatto che le ultime fasi della produzione (gli assemblaggi del prodotto) siano avvenute entro i confini UE, ma l’immissione di sostanze chimiche, dei coloranti, avviene nelle prime fasi della filiera produttiva… Quindi la nostra maglietta Made in Italy potrebbe essere stata colorata in Asia e affatto sicura e controllata! (http://www.guidaconsumatore.com/consumo_consumatori/prodotti-cinesi-rischi-e-pericoli.html ) Il problema per noi consumatori è sapere se il capo che stiamo acquistando è stato interamente prodotto (quindi anche colorato) all’interno dell’Unione Europea. Nulla oggi nelle etichettature esistenti ci dice dove è avvenuta la colorazione: la normativa europea su questo aspetto è totalmente assente.


Madeincolours. L’etichetta europea che traccia il colore sano

Il progetto che stiamo realizzando è una “etichetta parlante” che permetta di tracciare i capi ed i prodotti davvero colorati all’interno dell’Unione Europea. Un marchio di garanzia riconoscibile (madeincolours, appunto) che potrà essere applicato a tutti i prodotti; un’etichetta abbinata ad un QR code grazie al quale, tramite smartphone, si potrà immediatamente avere informazioni sul prodotto e la garanzia che è stato colorato all’interno della UE. Basterà quindi riconoscere il marchio #madeincolours per sapersi adeguatamente tutelati sulla effettiva provenienza del prodotto, a partire dall’immissione di sostanze chimiche coloranti.




Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare