Cookie Consent by Free Privacy Policy website Vinitaly e la Cina, un presidio lungo vent’anni «Per l’export del vino Italiano, potenzialmente può diventare come gli USA
novembre 13, 2015 - Veronafiere

Vinitaly e la Cina, un presidio lungo vent’anni «Per l’export del vino Italiano, potenzialmente può diventare come gli USA

Un lungo lavoro di costruzione di rapporti che sta dando risultati importanti.
Sono aumentati del 40% gli operatori provenienti dall’Impero Celeste nell’ultima edizione
di Vinitaly in Italia.
Ad Expo i visitatori cinesi del Padiglione VINO A Taste of Italy sono stati i primi nelle
presenze estere, grazie anche all’importante lavoro svolto a fianco di Expo 2015 nel China
Expo Road Show e alle iniziative di Vinitaly International.
A Vinitaly 2016 la presenza, per la prima volta, di produttori di vino cinesi e vini cinesi
saranno anche presenti nella competizione enologica di Vinitaly.
Shanghai-Verona, 12 novembre 2015. Vinitaly e la Cina, una liasion che dura da vent’anni e
che si rinsalda in vista della 50^ edizione del Salone internazionale del vino e dei distillati, in
programma dal 10 al 13 aprile 2016 (www.vinitaly.com), per la quale Veronafiere sta
promuovendo una serie di incontri internazionali.
Quest’anno, dopo le iniziative di promozione del vino italiano verso i consumatori (b2c), il
canale ho.re.ca e gli importatori (b2b) a Chengdu, Shanghai e Hong Kong, ora si ragiona
anche nel senso opposto per portare i primi produttori di vino cinese a Vinitaly 2016.
«Con la Cina, negli ultimi vent’anni, abbiamo coltivato un rapporto di conoscenza e
collaborazione che ci ha portato ad essere scelti come riferimento di Expo 2015 per il China
Expo Road Show dello scorso anno – commenta il Direttore Generale di Veronafiere,
Giovanni Mantovani -. Da due decenni realizziamo numerose attività volte a far conoscere
la peculiarità dei vini italiani frutto della straordinaria ed inimitabile biodiversità di oltre 540
vitigni. Un lavoro costante e paziente che ci ha consentito di incrementare del 40% la
presenza di buyer e operatori provenienti dall’Impero Celeste nell’ultima edizione di Vinitaly e
ha posizionato i visitatori cinesi al primo posto delle presenze estere del Padiglione VINO A
Taste of Italy all’Expo. Non a caso, l’allestimento ha previsto, oltre l’inglese, anche l’utilizzo
degli ideogrammi della lingua cinese. Un Padiglione richiesto da molti paesi e che, in accordo
con il console d’Italia a Shanghai, Stefano Beltrame, porteremo nella capitale economica
della Repubblica Popolare il prossimo anno per rafforzare ulteriormente la promozione e la
conoscenza del vino italiano.»
«La Cina sta facendo, con i suoi tempi e modalità, il medesimo percorso degli Stati Uniti
d’America, che è diventato un primario paese consumatore di vino solo quando ha rafforzato
il suo ruolo di paese produttore ed oggi è, per i vini italiani, il primo mercato di sbocco
all’estero in valore – prosegue Mantovani -. Ora i tempi sono maturi per ospitare anche i
primi produttori di vino cinese nella nostra rassegna, in modo da rafforzare questo legame
ed essere sempre di più l’hub di promozione e commerciale dei nostri vini verso la Cina.»
È in tale ottica e con questa filosofia che martedì scorso a Shanghai si è svolta la
presentazione “Ripercorrendo la Via della Seta - il debutto dei vini cinesi a Vinitaly 2016”,
nell’ambito del quale Vinitaly International ha stretto un accordo con la rivista professionale
Wine in China Magazine, una delle più rinomate del settore, che prevede, oltre la presenza,
per la prima volta, di produttori di vino cinese al 50° Vinitaly (nel Vininternational Pavillion),
anche delle iniziative collaterali, quali degustazioni, seminari e workshop sui prodotti e il
mercato organizzati da Vinitaly International e la partecipazione di vini cinesi al Premio
enologico di Vinitaly.

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