E’ un italiano il panettiere più amato dai tedeschi. Si tratta di Alfredo Sironi, che dal 2012 ha aperto la la panetteria “Sironi-Il pane di Milano”, a Kreuzberg, quartiere multietnico e universitario situato nella zona ovest della città di Berlino. Ed è stato subito un grande successo. A celebrare Sironi è il padiglione della Germania, che valorizza le tante ricchezze culturali ed enogastronomiche dei suoi Land, partendo dalla sua Capitale. Fino a domani lo Stato di Berlino celebra la creatività e l’inventiva degli abitanti della capitale della Germania. Il forno di Alfredo Sironi, 34enne, laureato in storia, si trova all’interno della Markthalle IX, un vecchio mercato coperto completamente restaurato, che in breve tempo è divenuto un luogo di eccellenza della gastronomia tedesca, visitato ogni giorno dagli abitanti del quartiere e da flussi di turisti. Nella serie di incontri tenuti sul palco del Padiglione Germania, Sironi ha raccontato la storia del suo panificio, eletto "Berlin’s best bakery" dal sito "Stil in Berlin”: “I miei genitori hanno un ristorante vicino a Como, quindi la cultura gastronomica che ho vissuto per tutta la mia vita è riemersa quando sono andato via dall’Italia. È stato un fluire di pensieri, che si sono materializzati, come un viaggio nella memoria: creo il pane che mi ricorda la mia infanzia in Italia”. La parola chiave della filosofia lavorativa di Sironi è “qualità”: i suoi prodotti sono realizzati con materie prime eccellenti, provenienti da una rete di lavoro con i fornitori, che visita personalmente ogni settimana. A Expo Milano 2015 ha portato con sé e affettato il suo pane di tipo Altamura, fatto lievitare dalle 16 alle 20 ore, e offerto ai visitatori provenienti da tutto il mondo. Sironi ha inoltre sottolineato l’importanza del tema dell’Esposizione Universale, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, dandone un’interpretazione personale. “Sono cresciuto in una famiglia dove il cibo è sempre stato cultura. La cultura di chi produce il cibo, che parte dal contadino e da chi lo trasforma fino a chi lo distribuisce, nel rispetto delle tradizioni. È il cibo che mangiamo tutti i giorni che ci definisce e che ci arricchisce, in tutti i sensi”.
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