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aprile 28, 2015 - WWF

WWF - Le buone abitudini alimentari fanno bene al pianeta

Presentate a Roma questa mattina le iniziative del WWF dentro e fuori l’EXPO 2015 di Milano e sull’intero territorio italiano, oltre 180 eventi volti a sensibilizzare al massimo l’opinione pubblica sull’insostenibilità dell’attuale modello di consumo delle risorse e la pressione ambientale ad esso associata.
La conferenza stampa si è tenuta nella sede del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) alla presenza della Presidente WWF Italia, Donatella Bianchi , con l’intervento del Ministro Maurizio Martina.
 
Il neo-consumatore, secondo il WWF, deve essere reso consapevole che sostituire anche un solo pasto a settimana a base di carne con un piatto tipico della dieta mediterranea fa risparmiare 180 kg di CO2 l'anno e che la produzione di 1 kg di pomodori fuori stagione in serra rilascia 70 volte più CO2 della stessa quantità di pomodori prodotta in un campo (il primo, 3,5 kg di CO2eq, rispetto a meno di 0,05 kg, il secondo).  Ed è bene che sappia che per alimentarsi quotidianamente il consumo d’acqua varia da circa 1.500-2.600 litri nel caso di una dieta vegetariana a circa 4.000-5.000 litri per una ricca di carne: una dieta «idrovora», troppo ricca in grassi animali e zuccheri, è negativa non solo per le risorse idriche del pianeta ma anche in termini di salute.
 
“Le buone abitudini alimentari fanno bene al Pianeta, il corretto uso delle risorse è fondamentale per risolvere il problema della fame nel mondo, le buone pratiche garantiscono la sostenibilità e la sicurezza alimentare.  Per questo in Italia e nel mondo abbiamo bisogno di consumatori e aziende agricole e agroalimentari responsabili che tutelino la biodiversità,  che diano il giusto valore al capitale naturale, garantendo oggi e nel futuro il nostro benessere. E quello del pianeta. Cittadini che  evitando gli sprechi imparino a ridurre la propria impronta alimentare, in un Pianeta che dal 1950 al 2050 vedrà quasi triplicare la sua popolazione che si prevede arrivi a 9.5 miliardi, facendo scelte consapevoli di consumo. Aziende agricole che abbattano l’uso dei prodotti chimici, riducano i consumi idrici e le emissioni di CO2 e industrie alimentari che frenino la dissipazione delle risorse, a cominciare da quelle forestali” ha dichiarato la Presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi.

“Abbiamo scelto di sostenere le iniziative del WWF in Expo proprio perché la tutela dell'ambiente e la promozione dei modelli sostenibili è la grande sfida dell'evento di Milano. Si tratta – ha spiegato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina – di un contributo molto importante che offrirà elementi di discussione e di confronto su come salvaguardare il patrimonio naturale del pianeta. Dobbiamo garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per una popolazione mondiale in crescita attraverso modello produttivi che tutelino le risorse e riducano gli sprechi. La sostenibilità ambientale, la conservazione del territorio rappresentano un passo decisivo che tutti noi, come cittadini, siamo chiamati a compiere in maniera responsabile. Dobbiamo diventare i protagonisti del cambiamento ed Expo costituirà il momento di svolta verso una nuova strategia ambientale globale. L’Italia – ha concluso il Ministro Martina – porterà il suo modello, fatto anche di esperienze di valore come quelle che il WWF porta avanti ogni giorno nel nostro Paese”.

Per il WWF Expo 2015 si presenta come un importante momento internazionale che può e deve favorire la ricerca e l’applicazione di teoria e di prassi per il cambiamento: il WWF Italia ha svolto una continua azione di advocacy presso diversi Ministeri affinché Expo 2015 non  risultasse solo un evento fieristico ma un’occasione di riflessione e di impegno concreto. Unica associazione ambientalista presente ad EXPO 2015 in qualità di Civil Society Participant,  dal 2012 il WWF ha sviluppato in Italia il suo programma One Planet Food sull’impatto delle filiere alimentari.
Il messaggio WWF coniuga le sfide contro la denutrizione con la sostenibilità ambientale ed ha avviato dal 2014 anche un tavolo di confronto con il Mipaaf per fare in modo che gli agricoltori divengano sempre di più “custodi della biodiversità”, grazie al miglior impiego dei Fondi europei 2014-2020 a tutela della Rete Natura 2000 .
 

I NUMERI DEL PROGETTO

Il WWF con il progetto “La natura del cibo. Una sola terra per nutrire il Pianeta”, che ha vinto (primo tra circa 800 progetti) il bando Mipaaf per EXPO 2015:
-   mobiliterà fino al 31 ottobre  80 tra Oasi e Centri di Educazione Ambientale, con un evento nazionale per la Festa delle Oasi il  24 maggio, 
- 41 eventi locali (da maggio a ottobre) in 18 regioni italiane e 8 seminari per docenti ed educatori,
- 54 eventi (tra corsi, visite e iniziative) nella città di Milano e territorio limitrofo (in particolare nell’Oasi WWF Bosco di Vanzago, a circa 10 km dal sito espositivo), con l’obiettivo di contattare almeno 650 mila persone.
- inoltre decine di eventi  verranno organizzati dal WWF in qualità di Civil Society Participant nell’ambito del sito espositivo
 

IL DECALOGO PER “ALIMENTARE LE BUONE ABITUDINI

Pezzo forte dell’azione di comunicazione del WWF nell’ambito del progetto EXPO 2015 è il Decalogo per il mangiare sostenibile, un opuscolo rivolto ai cittadini distribuito in 100.000 copie  che chiama ad  azioni di responsabilità anche gli agricoltori e l’industria. Dieci semplici regole per mangiare sostenibile, dal consumo di prodotti locali e di stagione all’acquisto di prodotti poveri di imballaggi. Infatti, ricorda il WWF, quello che consumiamo, consuma il Pianeta e la crescita impetuosa della popolazione (dai 2,5 miliardi della metà del secolo scorso, ai 7,2 miliardi di oggi, sino ai 9,5 miliardi di persone previste al 2050) ci obbliga a rivoluzionare la produzione agro-alimentare e i nostri stili di vita nell’alimentazione e nei consumi.
 
Si affiancherà anche una campagna di comunicazione, rivolta anche ai turisti in arrivo a Milano e in visita a Expo, con l’attivazione degli strumenti di comunicazione dell’Associazione, siti Web e Social network e un contest fotografico. La campagna si avvale dei contributi creativi degli studenti della RUFA (Roma University of Fine Arts) che evidenziano la responsabilità individuale nella scelta di un’alimentazione sostenibile e la lotta agli sprechi  (“quel che consumi consuma il pianeta”  e “non mangiare senza sapere, alimenta le buone abitudini”) ma anche più in generale il tema della disponibilità delle risorse rispetto al loro crescente sfruttamento e alla pressione demografica (“La Terra è una sola, non c’è un bis”).
 

CARTA DI MILANO E EXPO DEI POPOLI

Il WWF ha anche fornito il suo contributo di contenuti e proposte all’elaborazione dell’importante Carta di Milano che il Governo italiano ha ritenuto opportunamente di formulare e porre all’adesione di istituzioni e privati che parteciperanno all’evento, Carta che verrà presentata nella sua versione finale proprio domani 28 aprile.   

Inoltre il WWF Italia dal 2011 è stato tra i fondatori del Comitato Expo dei Popoli che sta realizzando una strategia comune di advocacy tra numerose realtà significative e rappresentative del mondo delle ONG su temi così importanti per il futuro di noi tutti e che riunirà la società civile internazionale a Milano dal 3 al 5 giugno.
 
Questi contributi fanno di Expo una vera e straordinaria occasione da non perdere, tanto più che visto che ha luogo in un momento importantissimo in cui l’intera comunità internazionale sta elaborando in sede Nazioni Unite, i nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) che saranno poi approvati dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite del prossimo settembre e costituiranno la base dell’agenda dello sviluppo internazionale per i prossimi 15 anni.  
 

IL PALINSESTO CULTURALE DEL WWF

Tra gli eventi del palinsesto culturale WWF, oltre al progetto WWF/Mipaaf, l’associazione segnala:

  • 4 giugno a coronamento della Campagna Foreste del WWF Italia, alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Ambiente del 5 giugno con l’appoggio del Ministero Ambiente, organizzerà una tavola rotonda di presentazione dell’ultimo rapporto al Club di Roma, dal titolo “On the Edge: The State and Fate of the World’s Tropical Rainforests”, curato da Claude Martin  (naturalista ecologo, che ha operato in India e in Ghana e dal 1993 al 2005 direttore generale del WWF Internazionale);
  •  12 giugno, convegno internazionale di presentazione del progetto LIFE+ “Making Good Natura” (cofinanziato dallo stesso Ministero, insieme alla Commissione Europea e al Ministero dell’Ambiente, con capofila il CURSA - Consorzio Universitario Ricerca Socioeconomica e Ambiente)  dedicato alla valutazione economica dei servizi ecosistemici delle foreste in siti Natura 2000 per valorizzare l’apporto delle foreste a livello globale e nazionale per il benessere umano, a cui parteciperà anche il Ministro Martina; 
  • 19 giugno, conferenza internazionale, organizzata con Slow Food e Mani Tese:  presentazione del progetto realizzato in Kenya, dal titolo “Economie locali e tutela della biodiversità: sviluppo del turismo responsabile e valorizzazione delle filiere agro-alimentari nel bacino del fiume Molo”; 
  • 4 luglio, convegno sul “Capitale Naturale”, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e Federparchi, sulla definizione di indicatori macroeconomici per dare valore e mettere in conto la natura “oltre il PIL”, a cui parteciperà tra l’altro l’ex presidente di ISTAT e ministro del lavoro Enrico Giovannini.

 

ALTRI EVENTI

A giugno e a settembre previste iniziative dedicate ai ragazzi; a ottobre il WWF sarà presente in Expo con i suoi esperti nazionali e internazionali anche con uno spazio espositivo dedicato al consumo sostenibile di pesce.
Il 23 ottobre WWF Oasi e Federparchi presenteranno il progetto “Terre dei Parchi”  mentre  il 24 ottobre Mutti in partenariato con WWF consegnerà il premio “Pomodorino d’oro 2015”, dedicato agli agricoltori che riducono l’impronta idrica delle produzioni.
Sono previsti durante il semestre show cooking anti-sprechi realizzati grazie alla collaborazione di Lisa Casali scienziata ambientale, blogger, scrittrice e testimonial WWF per l’alimentazione sostenibile.
 

FILIERE SOSTENIBILI 

Il WWF lavora con le imprese del settore food per  raggiungere una maggiore sostenibilità alimentare attraverso l’adozione di buone pratiche lungo tutta la filiera, modificando il modo di produrre, distribuire e consumare. I percorsi promossi nell’ambito del programma “One Planet Food” prevedono diversi ambiti di attivazione tra cui la riduzione dello spreco alimentare e i relativi impatti ambientali, la  promozione di modelli di agricoltura sostenibile e la riduzione dell'impronta idrica. Tra le iniziative che coinvolgono le imprese, ripartirà il 5 giugno la campagna “Insieme contro gli sprechi” realizzata da Auchan e Simply con WWF per combattere lo spreco alimentare domestico, evidenziando i vantaggi ambientali ed economici connessi a comportamenti anti-spreco in cucina. Progetti speciali sono realizzati anche insieme ad Ikea, che distribuisce eco-vaschette antispreco in tutti i suoi ristoranti, e ad Autogrill, che promuove una sperimentazione per trasformare rifiuti organici di suoi punti vendita in compost biologico. Sull’impronta idrica, prosegue l’esperienza di collaborazione con Mutti che attraverso tecnologie e investimenti mirati sull’irrigazione dimostra come sia possibile ridurre l’impronta idrica di un settore strategico come quello idrico.
 
Il WWF chiama anche le aziende agricole a scelte consapevoli ricordando che poco più di 100 anni fa, siamo riusciti ad oltrepassare il limite naturale grazie ai fertilizzanti sintetici (a base di azoto e fosforo) che hanno permesso all’agricoltura di ottenere raccolti impensabili su terreni non fertili: oggi, l'industria produce 120 milioni di tonnellate di azoto l'anno e il problema è che gli ecosistemi stanno ricevendo più azoto di quanto ne riescano ad utilizzare.
 
Nel contempo il WWF lavora su scala globale per creare filiere globali sostenibili dell’industria agro-alimentare, visto che le nostre foreste e molte specie selvatiche rischiano l’estinzione a causa di una gestione insostenibile dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca: in Thailandia, il tasso di abbattimento delle mangrovie è probabilmente più alto al mondo e tra le principali cause della deforestazione c’è l’allevamento di gamberetti; in Indonesia, Malesia, Amazzonia e nel Cerrado vaste aree di foresta vengono distrutte per produrre importanti materie prime del mercato nazionale e internazionale, come l’olio di palma, il caffè e la soia.

 

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