Il tema dell’etichettatura dei prodotti alimentari, in particolare dell’olio extravergine di oliva, è molto sentito dai produttori ma anche dai consumatori. I primi vogliono che venga riconosciuta e valorizzata la qualità e l’origine della propria produzione con informazioni corrette ma anche con la cura dell’immagine, i secondi vogliono sapere quello che mettono nel piatto.
“Per chi non ha budget importanti per promozione e pubblicità, l'etichetta è essa stessa pubblicità”. Lo ha spiegato ieri Simonetta Doni, dell'omonimo studio creativo che ha vinto ben tre medaglie d'oro e una di bronzo al Concorso Internazionale Packaging di Vinitaly di quest'anno, durante il convegno su “Tappo antirabbocco e nuova etichettatura degli alimenti” realizzato in collaborazione con Teatro Naturale e ICQRF nell’ambito delle iniziative di Sol&Agrifood, il Salone internazionale dell’agroalimentare di qualità in corso a Verona fino a domani. “Un'immagine – ha proseguito Doni - comunica meglio di qualsiasi frase. La foggia della bottiglia. Tutto è comunicazione nel packaging.”
Anche per l'olio extravergine d'oliva serve un'etichetta a misura di consumatore. Indicazioni obbligatorie chiare e ben visibili, che non traggano in inganno su origine e qualità, ma che non limitino l'espressione dell'identità e della tipicità degli olivicoltori e frantoiani italiani. Un mix di trasparenza e sicurezza, garantiti da regolamenti comunitari come il 1169/2011 e leggi italiane come la Salva Olio, e comunicazione del prodotto e del produttore.
Per il mondo dell'olio d'oliva italiano è ora di una svolta comunicativa in etichetta. Basta con le vecchie macine, è ora di metterci la faccia. Se l'etichetta principale deve essere dedicata alle indicazioni obbligatorie di legge, ovvero all'informazione, quella secondaria sarà dedicata alla comunicazione: alla storia, alla filosofia aziendale, regalando impressioni ed emozioni che anticipano quelle che si rileveranno all'assaggio.
Una panoramica delle più nuove proposte in fatto di etichette, bottiglie e packaging e anche dei più innovativi sistemi di stampa sono disponibili ad Enolitech. il Salone Internazionale delle attrezzature e dei complementi per le filiere vino ed olio rappresenta un completamento dell’offerta che Veronafiere propone agli operatori in visita da tutto il mondo a Sol&Agrifood e Vinitaly e ai produttori che espongono nelle due fiere.
Ma quali sono le informazioni e le disposizioni obbligatorie più recenti per l'etichettatura dell'olio d'oliva? Dimensione minima più ampia dei caratteri, minimo 1,2 millimetri, che non rendano necessario inforcare gli occhiali per leggerle, e origine ben chiara, evidente e distinguibile. Nessuna ambiguità tra Made in Italy e miscele di oli comunitari ed extracomunitari.
In ultimo il tappo antirabbocco obbligatorio per l'olio extra vergine nei pubblici esercizi. “Tutti devono sentirsi sicuri e consapevoli di quello che comprano – ha spiegato Colomba Mongiello, Vicepresidente della Commissione anticontraffazione della Camera dei Deputati – e l'Italia è stata, un'altra volta, avanguardia sul tema dell'origine, della trasparenza e della sicurezza alimentare. La legge Salva Olio è diventata un vero e proprio modello d'esportazione, all'estero e per altre filiere agroalimentari.” Le norme però da sole non bastano a sconfiggere frodi e contraffazioni. Servono i controlli.
“Negli ultimi anni abbiamo raggiunto importanti traguardi per leggi a favore della trasparenza dell'etichetta e del mercato – ha ricordato David Granieri, presidente Unaprol –, norme che hanno costretto olivicoltori e frantoiani anche a investimenti ingenti. Questi sforzi devono ora venire ripagati. Più verifiche sul tappo antirabbocco e su frodi e contraffazioni per arrivare ad avere un mercato pulito.”
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