Cookie Consent by Free Privacy Policy website Fico inizia la semina con l'agricoltura biodinamica
aprile 18, 2017 - Eataly

Fico inizia la semina con l'agricoltura biodinamica

Un’agricoltura capace di restituire alla terra la sua ricchezza e fertilità grazie all’utilizzo di piante, tecniche e preparati naturali.

È l’agricoltura biodinamica, che da oggi trova uno spazio dedicato anche a FICO #eataly World: un piccolo appezzamento è stato seminato con diverse varietà di graminacee, crucifere e leguminose, iniziando la trasformazione di un terreno di riporto dell’ex mercato ortofrutticolo, mai coltivato prima. La semina dell’area dedicata all’agricoltura biodinamica è stata affidata alla Cooperativa La Collina di Reggio Emilia, che seguirà la coltivazione dimostrativa nella Fabbrica Italiana Contadina in forza di un accordo con l’associazione del settore, per promuovere la conoscenza di questo tipo di #agricoltura sostenibile.  Alla giornata hanno partecipato Andrea Ferretti e Enea Burani, rispettivamente presidente e fondatore della Collina, e Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e vice-presidente di Federbio (Federazione italiana #agricoltura Biologica e biodinamica), oltre che direttore di APAB, istituto di formazione riconosciuto dalla Regione Toscana. Al loro fianco, Tiziana Primori, AD di FICO #eataly World, Andrea Segrè, presidente del CAAB e di Fondazione FICO e Alessandro Bonfiglioli, direttore generale CAAB e segretario della Fondazione FICO.

L’area esterna seminata oggi consentirà di mostrare le tecniche, i metodi ed i principi definiti dall’Associazione #agricoltura per la Biodinamica, e sarà collegata sia ad uno spazio interno al Parco per la promozione, la divulgazione, il racconto dei principi dell’agricoltura biodinamica, sia a specifiche attività didattiche e di formazione. Si tratta infatti della prima forma di #agricoltura agro ecologica: potenzia l’attività biologica del terreno e l’equilibrio dell’organismo agricolo con attente pratiche agronomiche, rispettose dell’ambiente. Gli agricoltori biodinamici trattano l’azienda come un organismo vivente e la curano nel rispetto de i ritmi, dei processi e delle forze che regolano la vita sulla Terra.

“Rispetto alle altre tecniche agronomiche convenzionali - spiegano Andrea Ferretti ed Enea Burani   de La Collina -  i terreni vengono gradualmente sviluppati fino a ottenere uno stato ricco, friabile, ben strutturato e ben drenato, attivando forze e organismi che lavorino per la creazione di humus e sostanza organica viva nel terreno”.

“Portare l’agricoltura biodinamica a FICO – sottolinea Tiziana Primori, amministratore delegato di FICO #eataly World – consentirà a milioni di persone di conoscere e sperimentare dal vivo l’importanza di una #agricoltura sostenibile, buona per le persone, la salute e l’ambiente, di grande valore culturale ed etico. Anche simbolicamente, la semina di oggi restituisce questi terreni alla loro vocazione e li rende fertili, capaci di far crescere valori, come l’amore e la conoscenza della natura, fondamentali per il nostro futuro”

Andrea Segrè, presidente CAAB e Fondazione FICO spiega che “l'agricoltura biodinamica, grazie alla lettura introdotta da Rudolf Steiner, ci incoraggia a coltivare una dimensione spirituale nel legame intimo con la terra, a tutto vantaggio della qualità degli alimenti e della fertilità futura dei nostri campi. Da questi presupporti partiremo con le iniziative della Fondazione FICO per l'educazione alimentare e alla sostenibilità: progetti rivolti innanzitutto alle giovani generazioni, alle quali affideremo presto il testimone del pianeta”.

“Da settant’anni – sottolinea Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e vice-presidente di Federbio - l’impegno degli agricoltori biodinamici è di contribuire all’eccellenza agricola italiana. Si tratta di un patrimonio che va messo a disposizione dei cittadini, degli agricoltori e delle nuove generazioni di agronomi. Un cammino questo, che vogliamo condividere con chi lavora a un modello agricolo italiano di alta qualità”.