Cookie Consent by Free Privacy Policy website Salmone Selvaggio dell’Alaska: quando il buongusto fa bene alla salute
maggio 23, 2016 - Alaska Seafood

Salmone Selvaggio dell’Alaska: quando il buongusto fa bene alla salute

Entrato a pieno titolo nei menù più raffinati del mondo, il #salmone, anche se è diventato meno esclusivo di un tempo a livello economico, continua ad essere protagonista non solo della tavola delle feste ma anche in quella quotidiana. A renderlo così appetibile è naturalmente l’eccellenza delle sue carni ma è diventato altresì un punto di riferimento per chi vuole seguire un’alimentazione sana, nutriente ed equilibrata. E, per gli intenditori e i buongustai la regola da seguire è quello di preferire gli esemplari che risalgono i fiumi, quelli che vivono in mare aperto e che, proprio per questo, rappresentano tutti i vantaggi della sostenibilità e, quindi, anche dell’alta qualità. Il #salmone Selvaggio dell’Alaska ha, intrinseche, tutte queste peculiarità e, garanzie a parte, le dimostra anche nel gusto offrendo carni compatte, meno grassi rispetto ai pesci d’allevamento e quell’inconfondibile profumo di mare che solo il pesce fresco può offrire. Il meglio di questo splendido gioiello ittico dell’Oceano Pacifico è rappresentato dai suoi contenuti salutistici. Il #salmone selvaggio dell’Alaska fornisce infatti proteine di alta qualità, di grande digeribilità e con tutti gli aminoacidi necessari all’organismo. Ad esempio, contiene molte importanti vitamine, dalla D, raramente presente nel cibo, al gruppo B (B6 e B12, niacina e riboflavina). Inoltre è una delle fonti più ricche di selenio, grande alleato della salute per le sue proprietà antiossidanti ma, soprattutto, è una fonte preziosa di grassi acidi a catena lunga omega 3, grassi acidi polinsaturi unici che posseggono una gamma infinita di benefici. A questo punto si potrebbe proprio sfatare l’ironica affermazione che “ahimè tutto ciò che è buono fa male!” perché la bontà del #salmone Selvaggio dell’Alaska è la dimostrazione che si tratta di un ottimo alimento, non solo come abbiamo detto dal punto di vista del gusto ma anche e soprattutto da quello del benessere. Ad attestarlo ci sono diversi studi epidemiologici. Se è vero che mangiare pesce regolarmente è un’ottima abitudine, è dunque altrettanto vero che gli omega 3 presenti nel #salmone riducono i rischi di malattie cardiache, migliorando il funzionamento del cuore anche in chi ha subito un infarto e migliorano anche il flusso sanguigno, rallentando il progredire del restringimento delle arterie. La #food and Drug Administration (FDA), l’importante Agenzia Statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici e la Environmental Protection Agency (EPA), Agenzia del Governo Federale degli Stati Uniti per la Protezione dell’Ambiente, hanno ufficialmente dichiarato che il consumo di pesce “almeno due volte a settimana” da inserire nella dieta dei bambini e delle donna in gravidanza, è altamente raccomandabile. Lo studio dell’FDA ha altresì dimostrato che i bambini nati da donne che avevano inserito nella loro dieta almeno 220 g di pesce a settimana risultavano avere un quoziente di QI più alto della media. Ovviamente, il pesce raccomandato deve appartenere a quelle varietà che, notoriamente, presentano un contenuto di mercurio particolarmente elevato, come lo sgombro e il pesce spada. Altrettanto importante per la salute di tutti è affidarsi a pesce pescato in condizioni ottimali, in acque pulitissime e con bassissimi livelli di mercurio, come appunto il #salmone Selvaggio dell’Alaska. Un pesce che, muovendosi continuamente attraverso fiumi e mari, si nutre esclusivamente di ciò che offre il suo territorio di caccia (gamberetti, plankton e piccoli pesci) e che quindi è assolutamente affidabile per naturalità. Anche la sua sostenibilità è importante, in quanto la pesca del #salmone e di tutti i prodotti ittici dell’Alaska avviene in modo non cruento ed ecosostenibile, cioè solo in quantità contingentale in determinati periodi dell’anno, per garantire il perpetuarsi della specie e il pieno rispetto dell’ambiente. Mettere nel piatto il #salmone Selvaggio dell’Alaska è dunque segno non solo di buona alimentazione ma anche di buona salute

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